Il 5°Clone



I Kraken: I Burattinai dell’Oceano

…Batticuore…

Era tutto ciò che Pontopiddan poteva sentire... o che pensava di sentire. La luce delle fiamme e l’oscurità delle acque erano tutto il suo mondo,il suo solo ricordo. La sua vita in superficie, la luce del sole, e perfino chi fosse quando era un umano erano solo ricordi evanescenti. Svolazzavano dentro e fuori dalla sua mente come il freddo delle acque, l’unica distrazione da quegli occhi brillanti d’odio all’infinito ed echeggiante ritmo nella sua mente…

…Batticuore…

Osprem, perché mi hai abbandonato? Indipendentemente dai problemi affrontati mentre navigavo, la mia fede in te era forte. Ero forte, robusto e vivo. Adesso la mia gola è asciutta, il mio cuore lento, le mie mani e i miei piedi intorpiditi. Io sento così freddo... Oh Osprem, così freddo!Dove sei? Perché non mi ascolti…?

…Batticuore…

Pontopiddan fu risvegliato da un senso di schiacciamento intorno al petto. Le acque oscure erano illuminate solo da quelle fiamme infernali che lo circondavano, e da quegli occhi, nati dalle profondità del Tartaro stesso Oh Osprem, quegli occhi

…Batticuore…

“Chi sei?” urlò Pontopiddan alla cosa misteriosa che lo stava avvolgendo. Aveva udito le leggende sui “demoni degli abissi”, e ne aveva sempre riso. Adesso uno di essi lo aveva catturato vivo… cosa che non si poteva dire per molti dei suoi amici. Le loro casse d'oro, altri come lui, e altre cose erano avvolte nei tentacoli della creatura.

…Batticuore…

Aveva colpito nel cuore della notte, splendendo di fuoco magico come qualcosa uscito dai peggiori incubi della Baronia del Mare. La nave di Pontopiddan, navigando fuori da Duxchan, aveva saccheggiato vascelli della Baronia del Mare ammassando una fortuna in oro e argento. La ciurma era molto eccitata, talmente estatici da crescere con sconsideratezza, completamente presi dalla loro vittoria sul vecchio nemico. I venti li portarono fuori rotta,un temporale affondò il loro vascello. Adesso quei diabolici occhi brillanti… Oh Osprem,quegli occhi… emerso dalle profondità tempestose, con i suoi tentacoli che si stagliavano contro il cielo… colpendo il loro vascello e trascinandolo con sé nelle profondità…

…Batticuore…

La creatura sembrò, infine, notare Pontopiddan che urlava contro di essa. Aprendo la sua orribile bocca, la sua lingua grinzosa si mosse come per imitare il linguaggio umano. Pontopiddan poteva giurare che stesse ridendo…  o sto impazzendo?

…Batticuore…

“Ti sei svegliato”… la creatura boccheggiò. ”Sai chi sono io, burattino? Qual è il tuo destino? Sai che io sono il tuo padrone e tu sei mio, che farai ciò che io desidero?”

…Batticuore…

Pontopiddan era solamente semi - cosciente, ma era pienamente consapevole di quegli occhi demoniaci che gli stavano di fronte, e dei tentativi che il mostro faceva per parlare. Il suo nome s’insinuava con forza nella sua mente, lampeggiando proprio mentre le immagini di sua moglie e del suo giovane figlio, la famiglia che non avrebbe più visto, apparivano spontaneamente. “Tu sei… un kraken” rantolò Pontopiddan.
“Tu… hai distrutto la mia nave. E ora noi siamo sotto le onde. Tu hai fatto tutto questo… con la tua magia e con il tuo potere…”

…Batticuore…

“Sei un burattino saggio…” il kraken lo guardò con cattiveria. “Si… è la mia magia. Il tempo e i venti dei mari sono sotto il mio controllo. Io posso rendere il mio corpo rilucente con un fuoco magico” rise il kraken “per incutere paura alle mie marionette e insegnare loro a portare rispetto al loro padrone. Io sono come un dio in queste acque, io posso controllare la loro temperatura, e posso renderle respirabili per le mie marionette. Sono un padrone che si preoccupa dei suoi burattini…” gorgogliò il kraken con una risata. L’acqua diventò fredda come il ghiaccio, poi calda come il sole, tutto secondo i desideri del kraken.

…Batticuore…

Tutto per un secondo.

…Batticuore…

Causò un altro lampo nella mente di Pontopiddan… O sto forse impazzendo? Osprem, perché non mi vuoi aiutare?

…Batticuore…

“Che ne farai di me?”chiese l’uomo.
“Tu porterai a termine il ruolo cui sei stato destinato” rispose il kraken.
“E qual è?” domandò Pontopiddan.
“Il tuo ruolo come mia marionetta” rispose il kraken tranquillamente.

…Batticuore…

“Osprem ti prego… Dove sei quando io ho bisogno di te?”

…Batticuore…

Sono intrappolato! Non posso scappare! Intrappolato sotto i mari nelle mani di… Osprem, ti prego! Non posso sopportare questo!

…Batticuore…

“Perché stai facendo questo?” urlò Pontopiddan.”Che cosa significa che io sono la tua marionetta? Perchè tu…” 
“Queste emozioni insensate” ringhiò il kraken. ”Molto sconveniente per una marionetta.” Il kraken strinse la sua presa su Pontopiddan, e lui divenne silenzioso, quasi perdendo i sensi.
“Adesso te lo spiegherò “ chiarì il kraken. ”Il mio destino è di essere padrone dei mari. Il tuo destino è di essere un burattino. È sempre stato così, sempre sarà, e così deve essere.
“Io… Io non capisco…” Pontopiddan scuoteva la testa “Spiegami”

…Batticuore…

Perché desidero che mi si spieghi ciò…?
” ….“Ho perso la speranza?”…. … “Quale speranza mi rimane?”…

…Batticuore…

“Nei tempi passati, il nostro signore Panzuriel ci creò per dominare quello che voi chiamate Oerth,” spiegò il kraken. “Lui ha creato anche gli altri esseri, esseri che dovevano essere usati come marionette per estendere il nostro controllo dai mari alle coste, alle terre, fino a possedere l’intero Oerth. Ma le nostre marionette non vollero ascoltare. Loro cercarono di andare contro i nostri desideri.”
“…M-marionette? Che cosa stai dicendo?” Rantolò Pontopiddan, cadendo in delirio. “Questa è la tua sola ragione di vita, servirmi come mia marionetta. La sola ragione per cui io esisto ècontrollare qualsiasi cosa all’interno del mio territorio. I miei simili sono nati come dei, destinati a dominare sulle marionette, ma le nostre marionette si sono ribellate. Gli dei, invidiosi del grande potere di Panzuriel, ci rubarono le nostre marionette,” disse il kraken con voce stridula.
“Ch-Che hai intenzione di fare con le tue… marionette?” Rantolò Pontopiddan. La sua vita stava scorrendo via, e lui pensava qual mondo che non avrebbe mai più rivisto. Osprem! Osprem! Io ti ho perso

…Batticuore…

“ Tu esisti per servirmi” rispose il kraken.” La mia gente usa i poteri donatici da Panzuriel per riprenderci ciò che è nostro di diritto, datoci da Panzuriel. Noi torneremo nella mia casa nelle profondità, dove ti unirai al resto delle mie marionette. Soddisferai i miei capricci, medicherai le mie ferite, procreerai e genererai altre marionette, vivrai la tua vita per me, così come tu eri da sempre destinato a fare…”

…Batticuore…

Oh, Osprem, sono veramente perduto… tutto ciò che Pontopiddan poteva vedere erano quegli occhi – Osprem, quegli occhi! – che splendevano di un fuoco color blu scuro. Tutto quanto, tranneil kraken che emetteva luce con il suo fuoco magico, era buio.

…Batticuore…

Non poteva scappare dal kraken.

…Batticuore…

Il kraken era il suo solo mezzo di sostentamento.

…Batticuore…

Il kraken gli forniva luce.

…Batticuore…

Il kraken gli forniva cibo

…Batticuore…

Tutto ciò che aveva lasciato erano il suo corpo e la sua mente.

…Batticuore…

Ma quanto valgono per me?

Traduzione di “The Krakens: Puppetmasters of the Ocean” pubblicato su Canonfire.
Autore: CruelSummerLord
Traduzione: Nihilum
Revisione: Erica Dees Faverio Margoni

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