Il 5°Clone



Il memoriale di Geremia - Parte 2

 La città di Taonia

Viaggiammo per molto tempo, affranti e feriti nell'orgoglio; cercammo di analizzare quali fossero stati i nostri errori ed in effetti ne avevamo fatti molti!

Il nostro viaggio si fermò nelle prossimità di ciò che apparve a noi come "il paese delle meraviglie", Taonia.

Era esattamente il giorno del compleanno del figlio dell'esarca di Taonia e tutta la città era in festa.

Addobbi, festoni e perfino una giostra cavalleresca rendevano la città gioiosa e ricca di opportunità; il posto ideale per non pensare alle nostre ferite .

Non ci volle molto che noi tutti ci iscrivessimo ai combattimenti; non essendo cavalieri la giostra non era alla nostra portata.

Dopotutto ci hanno già pestato di brutto, perché non provare a risollevare il morale?

Ci iscrivemmo come gruppo, le regole erano semplici:

1.       Tutte le armi devono essere in legno

2.       Vince chi disarma l'avversario con l'uso della propria arma

3.       Ci si può arrendere abbandonando l'arma (se cade ci si è arresi!)

4.       Non è uno scontro all'ultimo sangue

5.       Chi vince tutti gli scontri è il campione e riceverà onori e gloria per tutto l'anno.

Vincere... noi? Ma a chi la raccontate, siamo solo mercenari disperati...

Il primo scontro fu più che altro una scaramuccia, giusto per prendere confidenza con le regole ... lo vincemmo!

Subito dopo ci scontrammo, non ricordo bene se erano tre o quattro, ad ogni modo uno di loro era abbastanza agile e non era facile colpirlo. Costanza d'altro canto si fece veramente notare, eseguendo acrobazie incredibili: saltava sopra la testa del loro capo (piroettando) e quando vi si trovava al di sopra assestava randellate al cranio.

UN VERO SPETTACOLO!

Anche questa la vincemmo,ma un pò a fatica devo dire.

A questo punto, a sorpresa, ci ritrovammo da soli contro i campioni (tre anni di seguito). Dovevamo decidere se combattere o meno, avevamo solo pochi minuti per riprenderci dal combattimento appena fatto.

Se vincevamo eravamo i campioni, se no solo un pò più ricchi.

Ci pensammo fino all'ultimo istante, poi tutti noi ci dicemmo che, anche se avessimo perso, l'oro era comunque nostro... ACCETTIAMO!

Lo scontro fu apocalittico, eravamo di pari numero e loro erano molto ben organizzati.

Cercarono di chiuderci in una manovra a tenaglia con i loro picchieri, continuammo fino allo stremo delle nostre forze.

Non ricordo bene cosa accadde perché mi impegnai con un picchiere per tutto il tempo (almeno l' ho tenuto a bada fino alla fine), mentre gli altri cadevano da ambo i lati.

Mentre Costanza continuava a saltellare sopra la testa dei nemici, mi voltai e vidi Porfirio assestare un colpo micidiale al loro comandante, disarmandolo (da lui non me lo sarei aspettato); rimanevano in pochi, ma anche noi avevamo subito pesanti perdite.

Alla fine eravamo tre contro uno, sempre quel bastardo che cercavo di atterrare dall'inizio... ma questa volta eravamo in sovranumero!

Solo quando la folla si alzò in piedi acclamandoci capii che eravamo i nuovi campioni e che avevamo sconfitto i cavalieri del pugno!

La gloria finalmente, dopo tanto la potevamo assaporare ... 

Ci furono consegnati un piccolo appezzamento di terra, un cavallo da monta e le cinture da campioni, con sopra le monete d'oro delle passate giostre (da riconsegnare l'anno successivo!). Ci venne inoltre comunicato che avremmo cenato con l'Esarca in persona quella sera stessa!!

Lo posso proprio dire, fu come passare dalle stalle alle stelle!

Facemmo il giro della città e tutti si fermarono a guardarci e a salutarci, in quel momento non pensai ad altro che a divertirmi e a rilassarmi, ma avrei dovuto prestare più attenzione ai miei insegnamenti; la buona Sorte arriva solo perché da qualche parte è passata la mala Sorte, aspettati che prima o poi qualcuno venga a reclamare la sua parte di gioia! (regola di Geremia sulla Sorte)

Andammo tutti a riposarci dopo esserci comprati dei bei vestiti (non potevamo presentarci come pezzenti!) ed avere fatto spese varie, tutti tranne Duccio che scomparve per qualche minuto, ma poi ritornò quasi subito con il volto affranto come quando perde i soldi al gioco. Il suo olezzo (non si può parlare di profumo con Duccio) era però differente ... credo sia andato in un bordello ... ma perché solo pochi minuti? 

Beh, tutto questo è comunque affare suo, io non voglio saperne niente!

Skyna ebbe la brillante idea di farci fare delle borchie argentate con sopra il nostro stemma, con le quali fermare dei mantelli neri. La scelta dei colori (giallo, verde e celeste) dei nastri avrebbe spaventato qualunque avversario, oltre che farci individuare a distanza da chiunque! Era il momento di divenire una vera compagnia ! Decidemmo quindi di cambiare nome, forse anche per nascondere un pò le nostre nefandezze, divenimmo: "La compagnia della torre falconiera".

La giornata era stata piena di emozioni, piombai in un sonno senza sogni, finalmente in un letto dopo tanto tanto tempo...

 

A cena dall'Esarca di Taonia

 

La sera ci ritrovammo tutti davanti alla tenuta dell'esarca e scherzammo un pò su chi, tra di noi, avesse il vestito più ridicolo o la calzamaglia più aderente...

Entrammo e un paggio ci si affiancò portando il nostro stendardo, annunciandoci.

Il nostro tavolo era vicino a quello della famiglia dell'Esarca stesso, mentre di fronte a noi c'era il tavolo dei cavalieri del pugno (scoprimmo solo allora che erano i prediletti dall'Esarca!).

La cena continuò tranquillamente per tutta la serata, fino a quando non ci venne chiesto di dare prova della nostra bravura ... sconcertati perché non preparati, io e Duccio ci offrimmo per dare una dimostrazione di combattimento ...

CE LE SUONAMMO DI SANTA RAGIONE, qualcuno poi disse:" sembrano veri colpi, sferrati con tutto l'odio e la potenza delle braccia, davvero bravi a simulare!"

MA CHE SIMULARE ! una volta sul campo ci rendemmo conto che le nostre rivalità si potevano finalmente scontrare apertamente, il nostro scopo era UCCIDERE!!

Tutto il tempo passato insieme non aveva fatto altro che aumentare il nostro odio, non c'era giorno che non cercassimo di imporre la nostra volontà sull'altro!

Solo l'alt dell'Esarca (un pò annoiato a dire il vero) ci impedì di adempiere al nostro dovere, eliminare ogni cellula del nostro rivale!

Capito il gioco, Lapo e Porfirio si misero a tirare di balestra... niente di eccezionale, se non per la prontezza di riflessi di Lapo che, avendo visto Porfirio tirare per sbaglio sul suo cartellone, tirò sul cartellone di Porfirio; facendo credere a tutti che fosse programmato. In realtà era meglio di questo, un'ottima prontezza di riflessi...

Si continuò poi con il tirare sulle candele, spegnendole ... e poi riaccendendole !!

La folla iniziava a scaldarsi... era il momento di fare entrare in campo la nostra "cecchina", Costanza.

Cominciò con il tirare ad un bel frutto grosso sulla testa di Lapo, per poi diminuire le dimensioni (facendo centro ogni volta) fino ad arrivare a pensare di colpire un chicco d'uva. L'Esarca ci fermò prima che potessimo provare.

Si voltò verso Duccio e gli chiese di raccontare qualcosa della nostra compagnia!

Oddio, ecco, ora ci fanno fuori tutti, "avete infangato la tavola dell'Esarca con i vostri luridi sproloqui, che gli sia quindi tagliata la lingua e in seguito la testa!!"; questo la mia testa stava pensando; quando Duccio prese il suo mandolino... ecco allora avevo perso ogni speranza nella vita, stavo già pensando di ucciderlo io prima che lo facesse qualcun'altro (non per il suo onore, ma per la mia soddisfazione!).

Ed invece, raccontò di quando eravamo in territorio Astenyta e riuscimmo a salvarci dalle prigioni sotterranee... riuscì anche a commuovermi quel maledetto! (link)

Tutti furono commossi e da allora ai loro occhi non fummo più solamente un gruppo di mercenari che avevano vinto i campioni, ma soldati dal cuore nobile che avevano già mostrato il loro valore in guerra!

La cena continuò tranquilla, notammo che quelli del "pugno" avevano tutti vari stemmi, uno della compagnia e l'altro personale, su borchie d'orate che tenevano i mantelli !

OK, non siamo noi i migliori, vi rubiamo il titolo solo per poco. Permetteteci almeno per questa notte di vivere sotto la vostra luce!

Il paggio ci fu molto di aiuto; Yorik, così si chiamava, lo ricorderò sempre... ci mostrò e ci parlò degli invitati.

Durante la cena uno strano individuo, alto, secco e con le orecchie a punta entrò e si sedette accanto al tavolo dell'Esarca; si trattava del diplomatico degli "Elfi", fino a quel giorno non ne avevo mai visto uno! Vivono relegati nella foresta e odiano il contatto con gli uomini ... e allora che ci faceva qui?

Molte domande ci facemmo allora, ma nessuno risposta giunse; non ancora...

 

Un nuovo incontro

 

La mattina dopo eravamo ancora vivi e ancora più acclamati dalla folla!

Facemmo i nostri giri per la città e andammo a ritirare le ordinazioni che avevamo fatto il giorno prima... miracolosamente tutto sembrava più bello di quello che avevamo effettivamente chiesto, tutti sembravano contenti di servirci.

Andammo a ritirare gli stemmi e scoprimmo che il negoziante non aveva placcato in argento le borchie, ma le aveva fatte in oro! In più ce ne aveva date di più di quante ne volevamo ... e non ci fece pagare, in effetti nessuno ci fece pagare... l'Esarca lo aveva fatto per noi.

Eravamo veramente entrati nelle sue grazie? O aveva bisogno di qualcosa?

Mentre camminavamo nella città incontrammo Yorik che ci cercava (non potevamo andare in giro senza paggio!), per ogni via ci annunciava e raccontava le nostre avventure (alcune inventate di sana pianta, ma non erano poi così male!).

Yorik ci informò che il figlio stesso dell'Esarca ci aveva fatto un regalo, un cavallo puro sangue.

Non potemmo aspettare, andammo a vederlo subito, solo pochi di noi sapevano cavalcare bene all'epoca, quindi lasciammo "l'onore" a Lapo, Duccio e Skyna.

Io e Porfirio ci sedemmo sulla palizzata, a GODERCI lo spettacolo. Dovete sapere che il cavallo in questione era il preferito del figlio dell'Esarca e ... non era perfettamente domato...

Duccio fu il primo, riuscirono a salvarlo tramortendo il cavallo con un cazzottone (da parte di Skyna), perché era rimasto impigliato nelle briglie; si ruppe il braccio sinistro!

Lapo fu più pratico, ma si lasciò prendere la mano, fu lui che in effetti ne divenne il proprietario, ma non prima di fare un volo sopra la staccionata; una volta presa confidenza lo aveva lanciato contro la staccionata per saltarla, ma fu solo lui a passarla, il cavallo si impiantò prima!

Con incredibile forza di volontà, rimontò in sella, non c'era dubbio che fosse lui il padrone.

Decisi di andare in banca a depositare le cinture, se dovevamo renderle così almeno ci guadagnavamo qualcosa! Riuscii a ricavare un buon interesse, dopotutto i miei litigi con Duccio erano serviti a qualcosa, ora ero capace di portare convinzione nelle mie parole.

Ci rincontrammo in seguito tutti all'armeria, notai subito che Duccio aveva ordinato un fodero particolare per la sua spada; E CHI NON POTEVA NOTARLO?? Era in effetti un fodero di pelliccia, credo fosse una sua tattica, colpire il nemico mentre era assalito dai conati di vomito causati dalla vista di quell'orrore!! Entrammo e trovammo un tizio intento a discutere animatamente con il proprietario... aspettammo un pò , ma avevamo un appuntamento con l'Esarca e non potevamo ritardare ancora...

"Il signore è con noi, gli dia quello che vuole e ci dia la nostra mercanzia"; Yorik parlottò un pò con il mercante e questi si mise subito a cercare la nostra roba.

Tutte le nostre ordinazioni, perfino una maglia a placche per Skyna (di misura eccezionale) erano già pronte.

All'uscita lo straniero si avvicinò e si presentò: Gaio da Calatrava. Per ringraziarci offrì i suoi servigi, tutti pensammo all'unisono che volesse fare parte della compagnia ... PROVA DI CORAGGIO !!!!

Anche questa volta Costanza avrebbe fatto scena, anzi molto di più! Yorik cominciò a urlare alla gente, "VENTITE VENITE I CAMPIONI MOSTRERANNO LA LORO BRAVURA!!", mentre Gaio farfugliava, cercava di parlare, ma non usciva suono dalle labbra tanto era la sorpresa di tutto quello che stava accadendo intorno a lui.

Mettemmo la classica mela in testa a Gaio, lo portammo al centro di un piazzale e demmo a Costanza una freccia d'acciaio ed un cavallo.

Lei senza sapere cavalcare, in piedi ed in corsa intorno a Gaio doveva colpire la mela (questa volta!).

Yorik fece il giro di tutti i presenti mostrando la freccia mortale!

Costanza, senza alcuna fatica, scoccò e troncò in due la mela ... Gaio credo che si rese conto solo dopo di quello che gli era successo... non ebbe il tempo di dire una sola parola!

Costanza scendendo da cavallo disse:" La prossima volta bendata! OK ?"

Gaio era a tutti gli effetti un nuovo Falconiere, adepto certo.

Il tutto giusto in tempo per andare dall'Esarca.

L'offerta

Quando arrivammo alla tenuta dell'Esarca, il figlio ci venne ad accogliere, per constatare se avessimo gradito il regalo.

Duccio ringraziò, cercando di non piegare il braccio steccato.

Quella sera ci saremmo aspettati un' altra serata mondana, con (Dio ce ne scampi) un'altra storia raccontata da Duccio.

Niente di tutto ciò...

L'Esarca ci accompagnò in ampie sale, fece chiudere le porte e rimanemmo noi, lui e il capo delle guardie (Skyna stai buona!).

Si avvicinava il periodo del pagamento delle tasse, Taonia doveva inviare il suo oro a Modenia, come tutti gli anni.

La carovana era sempre stata protetta dalla compagnia del "pugno" e da soldati reclutati dai villaggi sul tragitto; solo che negli ultimi periodi le perdite erano divenute sempre più alte ed occorreva escogitare qualcosa ... (ci disse anche che era già capitato l'utilizzo del fuoco greco!)

Una seconda carovana, finta, che trasportasse l'oro indisturbata! Ecco la soluzione.

Solo che una delle due carovane doveva fare da esca e beccarsi tutti gli agguati!

Ahi,ahi, inizio a non sentirmi proprio bene...

In tutta la città era stata già sparsa la voce che saremmo stati noi a trasportare l'oro fino a Modenia; la vera carovana, già partita di nascosto, avrebbe percorso un altro tragitto più sicuro.

"Non è una proposta, ma un ordine. Vi fornirò di tutto quello che volete, avete tempo una settimana per decidere."

Ecco che la Sorte viene a riprendersi ciò che aveva così abbondantemente elargito... 

Una delle prime cose che decidemmo fosse essenziale erano i cani, durante i turni di guardia sarebbero stati molto utili.

Andammo così a cercare l'allevamento dei cani da guerra; guarda caso l'addestratore era il capo delle guardie.

Duccio volle essere il primo e come al solito il megalomane volle un cane sanguinario ... che tutti subito soprannominarono "fiotto di sangue".

Quasi tutta la giornata la passammo ad aspettare che Duccio riuscisse a dare dei comandi a Fiotto... nulla da fare, allora continuò con un'altro cane; ancora niente.

Alla fine sentenziò, "io di qui non me ne vada senza un cane!"

In lontananza sentimmo baccagliare qualcosa... YapYapYap

Lo Yorkshire più simpatico del mondo!! DIDIMO! Anche coraggioso come scoprimmo più tardi!

Offeso e arrabbiato Duccio lasciò il posto a noi altri, che con un pò di difficoltà ottenemmo...

Molly, pastore Torveneuse per me

Winston, Bulldog per Lapo

Fiotto di sangue, alano per Skyna.

Per precisione i comandi erano attacca e ritorna, un pover'uomo dall'altra parte del piazzale stava con un braccio fasciato ad aspettare che il cane lo attaccasse; solo che non rimaneva lì ad aspettare, ma scappava ogni volta in cima ad un albero!! Quella giornata vi salì almeno una ventina di volte!

La settimana passò ed ottenemmo tutte le armi possibili; anche se avessimo cercato di nasconderlo, il nostro carro era così ben difeso e corazzato che chiunque avrebbe pensato che trasportasse l'oro di Taonia.

Odio ripetermi, ma... ODIO CADERE NELLE TRAPPOLE!!

Le voci che l'esarca aveva sparso avevano avuto buon esito ed intorno a noi un'aura fosca si addensò.

 Comincia il viaggio

Era una mattina come tante altre, il frastuono dei carri corazzati (3 in tutto) e del nostro carretto risvegliava la città ancora assopita. Ci incontrammo con i soldati affidatici dell'esarca e notammo che tra di loro vi era una nobile. Larzia "da non so più cosa".,che ci avrebbe accompagnato in cambio di nuovi terreni offertigli dall'Esarca. Tra di loro c'era anche Yorik, dapprima fummo contrari, ma ci dimostrò di essere un eccellente tiratore di fionda, colpendo di seguito due volte una mela mentre cadeva.

Uscendo da Taonia, ci sentimmo come topi in trappola; eravamo talmente intenti a pensare a sistemare gli scudi, le armi, noi stessi che per poco non uscimmo fuori di strada.

Sembra ridicolo perché andavamo a passo di lumaca, carichi come eravamo... l'Esarca ci aveva imposto che dovevamo portare lo scrigno con l'oro fino a Modenia, altrimenti niente ricompensa (o peggio!).

La mia idea di nasconderlo quindi non la potevamo più applicare; pensai perfino se non fosse il caso di seppellire uno scrigno finto, riempiendo il luogo di trappole.

Niente, l'unica era vedere cosa sarebbe accaduto!

I ricordi sono vaghi, ma una cosa è certa, bisticciai con Duccio; non mi fidavo a lasciarlo da solo in testa alla carovana... per poco non ci costringemmo a scendere dal carro, io convincendolo che il suo peso rallentava la corsa, lui perché me lo ordinava.

Continuammo per un pò, quando cominciò a piovere... era quasi tempo d'inverno! Le strade si sarebbero fatte fangose e i nostri carri sarebbero sprofondati nella melma... perché la Sorte vuole questo da me?

Normalmente una carovana impiega un mese ad arrivare a Modenia da Taonia, ma noi eravamo corazzati!

Alla sera non eravamo ancora riusciti ad uscire dal territorio di Taonia, preventivammo che il giorno dopo avremmo raggiunto la foresta a Sud di Taonia.

Ci fermammo subito dopo un antico cimitero, facemmo il campo e i turni per la notte.

Il "Provola" di Duccio non resistette a provarci con Larzia... ci sedemmo tutti intorno e ci godemmo lo spettacolo...c'è da dirlo? FIASCO! Si ritirò nella sua tenda e vi rimase per tutta la serata.

Quella sera accadde qualcosa d'altro, che per molto tempo non riuscimmo a capire, una luce, bluastra, illuminò uno dei carri, per pochi secondi; furono Gaio e Larzia a vederla per primi, o almeno mi pare, perché fui svegliato all'improvviso dalle urla di Skyna, uscendo vidi le seguenti immagini:

Larzia con un bastone davanti la tenda di Skyna, Skyna che usciva inviperita come non mai, Gaio al centro dell'accampamento come imbambolato e ... questo non la scorderò mai per mia disgrazia, Duccio sopra il carretto, mezzo nudo e come drogato, non riusciva nemmeno ad alzarsi, era come ubriaco o "sconvolto" ...

Non persi molto tempo a preoccuparmi di lui, cercammo invece di capire cosa fosse effettivamente successo, ma per quella sera non accadde altro, quindi non demmo più peso alla storia...

Il giorno dopo facemmo per ripartire, ma c'era malumore tra di noi, soprattutto Gaio aveva iniziato a non credere nel nostro capo (e in effetti non è facile!); al che Duccio saltò sul carretto e si impose come capo! "Questa sera mi sono fatto una p...a, lo ammetto e non ho paura a dirlo, ma non permetto che non vengano eseguiti i miei ordini!"

Forse, se voleva essere carismatico, avrebbe dovuto sorvolare su alcuni aspetti, ma ... questo era Duccio.

Più tardi ci confessò... (a dire il vero lo fece con Lapo visto che era il medico, ma poi lo vennero a sapere tutti) che da quella sera aveva qualche problemino... come se avesse "esagerato". Ci mettemmo all'opera!

Io, Lapo e Porfirio... dopo numerose prove e numerosi fallimenti tornammo e gli demmo soddisfatti di noi una fialetta "blu", un "TONICO RINVIGORENTE".

Duccio esitò... ma lo convincemmo che era per il bene della scienza!

La reazione fu istantanea, gli occhi gli si spalancarono e si mise a correre in cerchio intorno ai carri, lamentandosi che andavano troppo lenti, ad una velocità innaturale e acquisendo tutta una serie di tic nervosi ...forse la dose era un "tantino" eccessiva, ma sembrava avere funzionato; da quel giorno comunque mi porto sempre una sere di fialette a dose minima attaccate alla cintura, non si sa mai!

Riprendemmo a marciare, la pioggia sembrava non volere finirla di scendere e io cominciavo seriamente a preoccuparmi che i carri si sarebbero impantanati da qualche parte, restando OTTIMI bersagli. Non che ora non lo fossimo, ma ...

Appena prima di entrare nella foresta incontrammo un viandante, notammo subito che aveva qualcosa di particolare... era seduto su di una roccia, appoggiato ad un ramo d'albero che usava come bastone e con un cappello a punta!

Ci fermò e si comportò in maniera gentilissima, io non mi fidai di lui fin dal primo istante; ci offrì dei funghi appena raccolti da mangiare, li controllai per cautela, ma sembrava tutto a posto... chiacchierò per un pò con noi fino ad invitarci alla sua casa...

Mi ricordo che prima di partire da Taonya, l'Esarca ci aveva parlato di un tale Ratinus, un mago molto potente che viveva dalle parti della foresta a Sud, ma che erano oramai secoli che nessuno ne sapeva più nulla!

Tutti noi ci ricordammo di quelle frasi e... convinti che fosse lui lo seguimmo a casa sua, per fargli confessare la sua vera identità, ancora celata.

In effetti tornammo indietro per un bel pezzo e dovemmo lasciare i carri in una zona non molto bella, perché fuori dalla terra battuta...

Quella sera comunque parlammo molto con il viandante e scoprimmo molte cose...

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