Cronache della Compagnia della Luce Perenne (1a Generazione) [2/3]



 

[Parte 2/3]

Nuwmont 1000:  Giunti nelle paludi al confine con Ethengar, nella zona dell’Orkia Gialla conosciuta anche come il Letamaio, Calandred, Barak e Feidus decidono di precedere il gruppo per usare l’influenza di Barak presso il suo popolo in modo da fermare i fuggitivi. Purtroppo si devono scontrare con un drago nero costretto magicamente da Bargle a coprire la sua fuga: il drago viene ucciso, ma Calandred perisce con lui. Vista l’estrema situazione di bisogno, Feidus decide di far tornare in vita l’amico con un incantesimo di Reincarnazione trovato nella tana del drago, e Calandred si rianima come umano.
Giunti nei Khanati di Ethengar, Barak procede alla volta della corte del Khan Dorato per avvisarlo di quanto sta accadendo aiutato dai suoi compatrioti, e garantisce un passaggio sicuro all’interno di Ethengar al resto del gruppo. Feidus e Calandred decidono di non perdere tempo ad aspettare il resto della compagnia e cavalcano lungo la Strada dei Commerci per raggiungere Dek Shari e gli altri fuggitivi. Nei pressi della Terra della Sabbia Nera però, i due vengono ingannati da una falsa pista lasciata da Bargle e si addentrano nella landa desolata mentre sta soffiando il Vento della Pazzia. I due si perdono di vista e Calandred segue un richiamo telepatico che lo porta di fronte ad un tempio in rovina nel bel mezzo del deserto: dopo essere entrato viene sottoposto a varie prove mentali, fisiche e spirituali, e una volta superatole una voce che sembra provenire dall’edificio stesso lo informa che è stato scelto per essere un sacerdote del Grande Caos e che se accetta egli avrà potere e ricchezze oltre ogni immaginazione. La tentazione è troppo forte e Calandred accetta, ricevendo il marchio del Caos: subito dopo la voce gli comunica che il suo primo compito sarà di uccidere tutti i membri della sua compagnia; senza esitazione, Calandred ritorna sui suoi passi. Riunitosi all'ignaro Feidus, i due decidono di aspettare il resto della comitiva e di proseguire insieme per quella che sembra la prossima destinazione dei fuggitivi: Vestland.
Una volta riunitosi al gruppo anche Barak, la compagnia procede verso est per attraversare Trollheim ed entrare a Vestland, dove le spie del Khan hanno visto dirigersi la piccola carovana di fuggitivi. Durante il viaggio però, strani incidenti cominciano a perseguitare il gruppo, e Dark Schneider sparisce misteriosamente durante la notte senza più fare ritorno all’accampamento (viene ucciso da Calandred che si appropria dei suoi oggetti). Barak richiede al Khan l’aiuto di un bratak fidato, e così Kahr-su l’Albino si unisce al gruppo. Durante la notte successiva Calandred taglia la gola nel sonno a Tap, e una volta scoperto dal resto del gruppo si dà alla fuga col suo cavallo, non prima però di uccidere Selena e Flint con i suoi nuovi incantesimi. Calandred si dirige ad ovest, mentre la compagnia, dopo avere reincarnato Tap, Flint e Selena grazie a Feidus, prende la direzione opposta; ma il peggio deve ancora venire. Infatti, Calandred si dirige a Glantri portato sulle spalle da un Servo Fluttuante e arriva a Glantri City in poco tempo: là, dopo aver venduto gli oggetti magici di Dark e i suoi che non può più usare in quanto chierico, riesce a ricavare abbastanza da commissionare una Cintura Cambiaforma ad un negozio di magia. Poi si reca a casa a Soth-Kabree dove consacra la sua stanza all’insaputa del padre, per utilizzarla come luogo di Ritorno.
Vatermont 1000: Grazie ad un potere donatogli dal Grande Caos, Calandred riesce a sapere con precisione dove si trovano tutti i membri della sua vecchia compagnia, e nelle notti successive torna alla carica mietendo nuove vittime: prima Elariathas muore sfracellandosi al suolo dopo essere stato rapito da un Servo Fluttuante evocato da Calandred. Poi Feidus viene ridotto in fin di vita e riesce a salvarsi solo grazie a un Desiderio che ancora conservava da una vecchia avventura. Poi è la volta di Kevin, che viene barbaramente sgozzato nel sonno e successivamente reincarnato da Feidus in un nano; e infine tocca a Tap essere preso di mira nuovamente. Durante quest’ultimo assalto, il gruppo viene messo in seria difficoltà dagli attacchi di Calandred, e Tap decide di invocare il potere del suo amuleto per salvarsi, venendo così teletrasportato ad un chilometro di distanza. Sfortunatamente Calandred lo insegue, lo cattura, lo uccide nuovamente e poi gli taglia la testa, mentre procede a cremare il corpo in mezzo alla prateria. Quando ormai metà del suo lavoro è fatto però, il resto della compagnia appare all’orizzonte e a lui non resta che fuggire seppellendo la testa vicino al corpo bruciato. Ancora una volta è Feidus che salva l’amico: infatti, dopo che Lavim rinviene la testa mozzata, Feidus decide di reincarnare nuovamente Tap, che si rianima come halfling.
Calandred capisce che eliminandoli uno alla volta non riuscirà mai a portare a termine la missione, e così prepara un’imboscata utilizzando un esercito di zombi e scheletri di guerrieri ethengariani morti in battaglia. Il piano sembra funzionare, ma proprio sul più bello, quando sta per uccidere Ethandryl (il più pericoloso del gruppo insieme a Teldon e Feidus) mentre gli altri sono distratti dall’orda di non-morti, Calandred viene imprigionato da una Ragnatela lanciata da Teldon e i non-morti vengono poi sbaragliati dal resto del gruppo. Legato per bene, Calandred è alla mercè dei suoi vecchi compagni, che vorrebbero ucciderlo, ma Ethandryl li convince a lasciarlo vivere per interrogarlo e sapere qualcosa di più sulle mosse dei nemici, dei quali hanno ormai perso le tracce. Nel frattempo, Barak ne approfitta per rubare di nascosto tutti gli oggetti più potenti arraffati da Calandred durante le sue incursioni, e li nasconde sul suo cavallo all’insaputa degli altri. Nei giorni seguenti la compagnia oltrepassa il confine vestlandese e torturando Calandred scopre che Bargle e Dek Shari si stanno dirigendo a sud, ma non riesce a sapere altro; poi una notte, approfittando di un momento di distrazione di Lavim, Calandred riesce a liberarsi e a scomparire, ritornando magicamente a Glantri.
Mentre sta attraversando la regione di Trollheim, il gruppo si imbatte in uno strano villaggio che sembra dedito a culti misteriosi e blasfemi. Nel tentativo di evitare di essere sacrificati alla loro divinità, la compagnia fugge dal paese e si disperde sulle colline circostanti. Tap, Kevin e Kahr-su si ritrovano così sulla sommità di un colle immerso nella nebbia, e qui scoprono un antichissimo altare di legno con incise figure oscene e demoniache. Kevin, che prima della reincarnazione in nano era un paladino votato ad Odino, riconosce nell’iconografia i simboli di Loki ed Hel, due immortali dell’Entropia nemici di Odino, e decide di distruggere l’altare malefico con l’aiuto dei suoi amici. Ma nel tentativo essi risvegliano qualcosa di molto antico e potente sepolto sotto l’altare e una serie di tentacoli enormi fuoriescono dal terreno, catturando Kevin. Tap cerca di aiutarlo, ma il mostro è troppo forte e finisce col rimanere intrappolato anche lui. Così evoca nuovamente il potere del suo amuleto, e questa volta compare un Arconte, che si getta contro i tentacoli riuscendo a liberare Tap: mentre sta cercando di salvare anche il paladino però, l’Arconte e Kevin vengono trascinati nella voragine dai tentacoli e il terreno si richiude dietro di loro. In questo momento di crisi appare Calandred, che sta per uccidere nuovamente Tap approfittando della sua debolezza quando Kahr-su (nascosto tra gli alberi vicini) decide di intervenire, e grazie alla propria spada magica crea un Arconte illusorio vicino a Tap: Calandred, spaventato dall’essere, decide di fuggire. Kahr-su si occupa quindi di Tap e i due riescono a ricongiungersi al resto del gruppo, che si dirige a sud.
Thaumont 1000: Lungo la strada la comitiva si ferma a Naven, un borgo a una ventina di chilometri a nord di Namsen, su consiglio di Ethandryl. Qui Elarianthas viene fatto risorgere dai chierici del villaggio come secondo le sue volontà, e un nuovo individuo si unisce alla compagnia: Shuren, un amico di vecchia data di Ethandryl. L’elfo spiega che anche i genitori di Shuren vengono da Nuova Krystallia, come lui, e che il ragazzo è un elementalor, un essere umano dotato di straordinari poteri magici che ricava dalla natura circostante. Dopo che anche Elarianthas si è rimesso in forze, la compagnia continua la sua ricerca dei fuggitivi, e poco più a sud si imbatte in un complesso di caverne molto antiche nei pressi di Namsen: essendo a corto di soldi e di oggetti magici (rubati da Calandred e poi segretamente da Barak), il gruppo decide allora di esplorarle sperando di trovare qualcosa di utile; e in effetti le caverne riservano molte sorprese spiacevoli... ma anche molti tesori. Prima affrontano una tribù di orchetti, dalle cui grinfie liberano poi una piccola bambina i cui genitori sono stati catturati ed uccisi da quella tribù; Elarianthas, intenerito di fronte alla situazione della piccola, si prende così l’obbligo di averne cura e di proteggerla in futuro. Poi il gruppo se la deve vedere con un Mek lasciato a guardia della camera funeraria di un mago, e infine con un enorme drago verde dotato di poteri magici: grazie però all’abilità dei vari componenti del gruppo, e specialmente alle capacità mentali di Kahr-su (che si rivela essere uno shiner, proprio come Kyanathir), la compagnia riesce a sconfiggere tutti questi avversari, recuperando un grosso tesoro e liberando la regione di Falsterholm dal terrore di Gralnak, un enorme drago verde. La compagnia viene poi condotta in un piccolo borgo poco lontano dalle caverne come ospiti d’onore, per essere festeggiati e omaggiati dal capo del villaggio. Ma nel bel mezzo della festa, un cavaliere dall’armatura rosso fuoco entra prepotentemente nel villaggio e sfida a duello Barak, accusandolo di essere un ladro, e promettendo la stessa sorte al resto della compagnia. Nella confusione che ne scaturisce, Barak ne approfitta per fuggire nel bosco circostante, ma il cavaliere se ne accorge e lo insegue trasformandosi in un drago rosso: quando sta per raggiungerlo, Barak evoca il drago blu della sua Verga del Rettile Alato e glielo scaglia contro, sperando di guadagnare tempo e di trovare un nascondiglio sicuro, ma l’espediente non ha successo. Il drago blu viene ucciso in fretta e il rosso piomba su Barak come una furia: ormai ridotto all’impotenza, Barak cerca di trovare un compromesso con il mostro, ma è tutto inutile, e non gli rimane altro che uccidersi col proprio pugnale per evitare una morte ancora peggiore. Il drago allora, dopo aver preso tutti gli oggetti di Barak, si getta alla caccia del resto del gruppo. Elarianthas si salva teletrasportandosi a casa a Karameikos grazie al suo elmo (portando con sè la piccola Lynn), Victoria fugge volando, mentre Teldon riesce a rendersi invisibile insieme a Selena, Flint e Lavim. Kahr-su, Shuren ed Ethandryl invece riescono a scovare un riparo sottoterra nel mezzo del bosco, e il drago si getta allora all’inseguimento di Feidus e Tap. Quando sta per raggiungerli, Feidus decide di teletrasportarsi a Karameikos, e Tap si taglia il mignolo e glielo dà insieme al suo medaglione, per essere reincarnato nel caso venisse ucciso dal drago. Non appena Feidus è scomparso, il drago piomba sul povero Tap, ma una sorpresa ancora peggiore lo aspetta: il mostro si trasforma infatti in Calandred, che si avventa sull’halfling e comincia a succhiare la sua energia vitale come un vampiro. Prima dell’inevitabile fine e per evitare di ritornare come non-morto, Tap decide di farla finita e si taglia la gola. Calandred fa a pezzi il corpo dell’halfling e si appropria dei suoi oggetti, compreso lo spadino magico Evilbane, poi scompare nuovamente.
Dopo alcuni giorni, i membri sopravvissuti della compagnia si ritrovano a Norrvik, e qui si fermano per un paio di settimane alla Taverna del Ragno di Cristallo per recuperare le forze, mentre Teldon si teletrasporta a Thyatis per riferire quanto scoperto al consiglio segreto dei maghi e chiedere novità sugli spostamenti della Morte Nera. Nel frattempo, Elarianthas si preoccupa di trovare un posto sicuro in cui far crescere Lynn, e alla fine decide di adottarla lui stesso, lasciandola per ora alle cure di un monastero di sacerdotesse di Freya a Norrvik, in attesa che la compagnia riesca finalmente a sconfiggere la Morte Nera. Al ritorno di Teldon, la compagnia si rimette in marcia verso il confine con Soderfjord, dove a quanto pare la carrozza di Dek Shari, Bargle e von Hendriks è stata avvistata per l’ultima volta. Giunti nello jarlato di Haltford, il gruppo scopre che in una zona vicino alla costa esiste un castello maledetto in cui recentemente si sono recati alcuni stranieri e decide di investigare. In prossimità della loro meta, i membri della comitiva si imbattono in cinque strani individui che a quanto pare stanno dando la caccia a Dek Shari e al suo capo Avatar: Sandas, un elfo, Run di Tannen e Lanalon di Tule, due guerrieri, Jeanluc, un umano in corazza di cuoio, e William Reiks, un umano dai sorprendenti tratti elfici. I quattro insistono per unirsi al gruppo, e dopo una iniziale reticenza, Ethandryl riesce a convincere gli altri ad accettarli: per sdebitarsi Reiks dona a ciascuno una spilla apparentemente magica, ma nessuno riesce a capire quale siano le sue reali proprietà, e l’unica spiegazione che dà Reiks è che “potrebbe essere l’ultima via di salvezza rimasta”. Arrivati al castello, grazie ai poteri di Kahr-su il gruppo scopre che Dek Shari, Bargle, von Hendriks e Avatar sono al suo interno, e viene preparato un assalto frontale con l’aiuto dei nuovi venuti. Fatta irruzione nel castello, le due fazioni si trovano faccia a faccia e la compagnia si trova di fronte una sua vecchia conoscenza: Calandred, magicamente richiamato da Avatar. Sembra infatti che sia Avatar colui che ha donato i poteri clericali all’ex membro della compagnia. Lo scontro ha inizio e Run si lancia subito su Calandred, mettendolo in breve tempo in seria difficoltà grazie alla sua abilità con la spada. Bargle invece ingaggia un duello di magia con Shuren, Selena e Teldon, von Hendriks affronta Kahr-su e Flint, Dek Shari si occupa di Elariathas, Victoria, Feidus e Sandas, mentre Lanalon, Lavim, Jeanluc e Reiks cercano invece di avvicinarsi ad Avatar, che invece rimane seduto su di un trono ad osservare il combattimento con aria di sufficienza. In breve tempo Calandred viene quasi ucciso da Run ed è costretto a lanciare un incantesimo di Ritorno per fuggire a Glantri, mentre Shuren, Teldon e Selena vengono ridotti in fin di vita da una Palla di Fuoco messa a segno da Bargle. Dek Shari paralizza tre dei suoi avversari (Elariathas, Feidus e Sandas) mentre Victoria riesce a fuggire, e Kahr-su rimane da solo a fronteggiare von Hendriks dopo la morte di Flint. Nel frattempo, Reiks è riuscito a raggiungere Avatar dopo essere diventato invisibile, e mentre lui viene distratto da Jeanluc e da Lanalon, Reiks cerca di rubare l’amuleto che Avatar porta al collo. Ma proprio sul più bello, Reiks ritorna visibile inspiegabilmente e Avatar gli afferra il braccio, spezzandoglielo in un sol colpo. Visto il fallimento del piano, Reiks fugge lontano da Avatar e urla un semplice ordine “Portateci su!”: all’improvviso l’intera Compagnia della Luce Perenne scompare dal castello e ricompare in una camera illuminata da qualche parte fuori dall’atmosfera del pianeta.
Dopo aver curato i feriti e resuscitato i morti, Reiks si appresta a spiegare agli altri quello che è successo, e comincia col rivelare che ora si trovano sull’astronave Henterpris, appartente alla flotta dell’Impero Krystalliano ora in orbita attorno a Mystara. Reiks è un mezzelfo e ricopre la carica di Primo Ufficiale sull’Henterpris, mentre Jeanluc è un elementalor come Shuren ed è l’Ufficiale di Difesa; essi sono stati incaricati di recuperare l’amuleto di Avatar poichè questo è all’origine del suo comportamento deviato. Infatti, stando alle indagini svolte dalla Quinta Colonna (di cui l’intero equipaggio della nave fa parte), l’amuleto donato ad Avatar da Dek Shari ha la proprietà di aumentare in lui l’influenza che il Grande Caos esercita sulla sua parte negativa, tanto da soffocare l’influenza degli altri dei e da farlo diventare l’oracolo del dio del Caos. Avatar infatti non è un normale individuo, ma l’incarnazione del potere di ben tre dei, cioè Jano, il Signore di Cristallo e il Grande Caos, e dunque possiede (sebbene in maniera limitata) la stessa potenza di una divinità. È per questo che Run, Sandas e Lanalon sono stati mandati qui dal Signore di Cristallo dalla dimensione di Draconia (quella da cui provenivano i fondatori dell’Impero Krystralliano): essi infatti, in qualità di Guerrieri di Cristallo votati al dio, hanno il compito di rimuovere l’amuleto e portarlo al Signore di Cristallo, che dovrà poi provvedere a modificarlo in modo che il Grande Caos non possa più influenzare la mente di Avatar.
Ci sono però due grossi problemi che prima bisogna superare: il primo è Dek Shari, un clarion molto potente che a quanto sembra è una creatura immortale almeno quanto Avatar, e il secondo è la Tarsis, ovvero la Morte Nera, che è agli ordini di Dek Shari e Avatar e che potrebbe creare grossi problemi a Mystara o all’Henterpris qualora i due dovessero decidere di usarla per distruggere i loro nemici. Inoltre, sembra che nella dimensione di Draconia le forze del Grande Caos si stiano preparando ad un’invasione in piena regola, e l’obiettivo finale sarebbe proprio Mystara. La notizia deve considerarsi vera visto che chi ha raccolto queste informazioni è una persona molto affidabile: Belrain McLeod, il fratello maggiore di Elarianthas, anch’esso sull’astronave. Di ritorno da Draconia dove era stato mandato dallo stesso consiglio di maghi per cui lavora Teldon, è stato lui che ha avvertito il Signore di Cristallo della Morte Nera e che ha spiato le mosse degli eserciti del Caos, ma sfortunatamente non è riuscito a capire come avverrà l’invasione: certamente servirà la costruzione di un enorme portale dimensionale, ma fino ad ora nessuno è stato in grado di scoprire dove e come si aprirà. Occorre quindi agire tempestivamente e bloccare Avatar prima che sia troppo tardi (è lui infatti la testa di ponte per l’invasione), e così prende forma un piano che opera su due fronti: un gruppo avrà il compito di neutralizzare la Tarsis sabotandone i comandi, mentre l’altro lancerà un nuovo attacco contro Avatar e Dek Shari, con l’unico obiettivo di sottrarre il talismano al semidio; in caso di pericolo, le spille che Reiks ha fornito loro serviranno per localizzarli e riportarli sull’Henterpris.

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