Il 5°Clone



Una notte movimentata

[Nota: il cambio di stile del carattere è indice di un uso, da parte del personaggio, di una lingua diversa da quella intesa come naturale. Temporalmente questo racconto si pone dopo “La ragazza di fuoco” per cui la descrizione di personaggi già apparsi non viene ripetuta]


L'uomo sbirciò attraverso la finestra rotta, il posto di osservazione che si era trovato era ottimo e da giorni sorvegliava i ruderi della cappella di S. Anselmo; ci aveva messo diverso tempo per individuarla, la gente aveva smesso da anni, se non decenni, di chiamare le strade, i palazzi e perfino la stessa città con il nome usato nell'Epoca d'Oro. Udine, ora, era semplicemente la Sitât per gli italici del posto o le Vecchie rovine per i Neo Latini della vicina polis di Neo Venezia quindi trovare quella piccola cappella privata avendo un indirizzo vecchio di decadi in un luogo dalla topografia sconvolta da terremoti e invasioni di Gargoyles era già da considerarsi un successo. La sua missione,però, era tutt'altro che finita: lui cercava un oggetto custodito dentro la cappella e sperava che nessuno ne avesse trovato il nascondiglio.

 Allora, padre, avete deciso cosa fare?” la sua guardia del corpo era appena entrata nella stanza, di rientro da un breve giro per raccogliere le ultime informazioni.

"Sono sempre dell'idea di entrare; avete scoperto chi sono quegli uomini?” rispose indicando il movimento intorno all'edificio difronte.

Sembrerebbero cultisti, ma non ho idea di chi venerino. Potrebbero essere innocui.”

Un sentimento di delusione pervase l'osservatore: era comune lì, lontano dalla Città Santa, che l'uomo avesse smesso di seguire il vero Dio, attirato dalle lusinghe di altre forze (i Neo Latini ad esempio veneravano il pantheon greco-romano) che garantivano effetti visibili e immediati ma spesso capricciosi e quasi mai gratuiti...

Agiremo stanotte, Marcus, una cosa pulita: entriamo, preleviamo ed usciamo. Niente scontri a fuoco o uccisioni non strettamente necessarie.”

Per essere un archivista, padre Folco, siete fin troppo determinato e deciso nelle azioni.” rispose Marcus con uno sguardo eloquente.

Il religioso si era presentato da lui a Neo Venezia qualche giorno prima, dicendo di essere un archivista proveniente da Senia, una città della Repubblica Cattolica d'Italia, alla ricerca di antichi manufatti cristiani; vestiva completamente di nero: tunica a maniche lunghe, pantaloni, stivali, mantello con cappuccio. Persino la fondina e la cintura erano in cuoio nero, mentre il coltello e la vecchia pistola inserita erano bruniti. Unica nota di colore il crocifisso dorato. Quello che traspariva della persona era un fisico tonico, avvezzo alla fatica, all'aria aperta non di certo quello di uno studioso che trascorreva ore, se non giorni, al chiuso chino sui libri. Tuttavia i suoi soldi erano buoni come quelli di altri e finora le sue pretese non contrastavano con i suoi princìpi quindi aveva lasciato correre.

Quando la notte calò li trovo pronti all'azione, il cielo nuvoloso era loro alleato, accentuando l'oscurità, e quando scesero in strada fecero pochissimo rumore; Marcus indossava degli occhiali per la visione notturna sul suo elmetto, in modo da non dover accendere luci, Folco lo seguiva senza usare strumento alcuno ma non sembrava avere difficoltà nel farlo. Gli esseri umani avevano ripreso ad avere una saggia paura del buio e di cosa vi si nascondeva per cui quando uscirono in strada non trovarono nessuno.

Raggiunsero la porta della cappella con circospezione e dopo averla forzata, la aprirono con prudenza; si trovarono davanti un ambiente piuttosto spoglio, le pareti parevano affrescate ma il tempo aveva sbiadito i decori e, sulla parete più lontana, si intuiva che una volta vi era un crocifisso e, forse, una statua. L'altare era rimasto, alcuni arredi sopra di esso ne testimoniavano l'uso recente. L'aria sapeva di incensi e profumi con un sottofondo strano... particolare... noto...

Folco si diresse deciso verso l'abside, seguito da Marcus; il prete giunse all'altare, lo passò e si chinò in cerca di una pietra particolare.

La vibrolama” chiese; la sua voce, nel silenzio irreale, fece trasalire il mercenario.

Una raffica di vento improvvisa fece sbattere la porta sulla strada e spalancare una porta interna a pochi metri da loro, entrambi gli uomini sobbalzarono. Marcus si avvicinò cauto all'apertura e sbirciò oltre l'uscio: nel corridoio non vedeva nessuno così richiuse il battente e si avvicnò a Folco; passando vicino l'altare notò sopra di esso delle macchie e capì cos'era quel sottofondo che percepiva.

Sangue.

 Molte religioni praticavano sacrifici animali per ingraziarsi gli dei e Marcus sperava che fosse solo questo: sangue animale; in caso contrario sarebbero in presenza di un culto dedicato ad esseri innominabili, i cui seguaci non andavano molto per il sottile quando si trattava di ottenere quello che desideravano, o quando scoprivano che qualcuno era entrato in casa loro...

 Improvvisamente il sesto senso di Marcus lo avvisò di qualcosa e lui iniziò a guardarsi intorno, stavolta attivando anche il termografo. Quello che vide lo mise in allarme: una grossa sagoma si avvicinava minacciosa a Folco.

Attento padre!” gridò.

L'essere invisibile sferrò un colpo in direzione del prete il quale schivò giusto in tempo mentre il mercenario sparò con la sua doppietta tecnomagica, l'energia fredda proiettata dalla canna investì la creatura che urlò in maniera disumana mentra sulla parete alle sue spalle la brina ne disegnava la sagoma. Folco si rialzò e, concentrando i suoi poteri sull'essere ne percepì l'essenza maligna e demoniaca così provò con la formula dell'esorcismo:

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per i poteri concessimi da Sua Santità io, Folco, servo fedele del Signore, ti impongo di abbandonare questo mondo!”

Il demone si diresse indisturbato verso Marcus attaccandolo con un calcio che venne schivato per miracolo; Folco cambiò strategia, se l'esorcismo non funzionava voleva dire che oltre all'essenza era giunta qui anche la presenza del demone quindi impugnò la sua pistola e fece fuoco. Il primo colpo centrò la creatura che, sorpresa, si rese conto di chi era l'avversario peggiore. Mentre cercava di raggiungere Folco un secondo proiettile del prete, unito ad un secondo attacco di Marcus, pose fine alla sua infima esistenza.

La morte rese visibile la creatura rivelando le orrende fattezze di un diavolo: tronco simile a quello di un essere umano con la testa adorna di corna caprine e fauci aguzze, mani adunche dotate di tremendi artigli e la metà inferiore del corpo in tutto e per tutto uguale al posteriore di una capra con tanto di zoccoli.

Marcus si rialzò e, osservando l'essere, chiese: “Cosa diavolo avete usato?”

Proiettili di sale benedetti: letali contro gli esseri infernali, meno con tutti gli altri”, spiegò mostrando il tamburo del suo revolver, “l'unico problema è che non è facile crearli o trovare un'arma per usarli”

Non siete un semplice archivista, padre, ma finchè lottate contro quegli esseri e pagate la mia quota mi sta bene crederlo. Ora, se avete finito, usciamo prima che la confusione attiri altri ospiti.”

Dal corridoio interno giunse una voce sconosciuta: “Troppo tardi. Ora abbiate la compiacenza di posare le armi e spiegare prechè vi siete intrufolati in casa mia uccidendo il mio servitore”

Un uomo entrò con passo sicuro nella cappella mormorando alcune parole con  al seguito sei accoliti armati, Marcus e Folco si ritrovarono incollati al suolo da un incantesimo.

Ad un cenno dello stregone le diverse torce lungo le pareti si accesero rivelando simboli oscuri tracciati sulle antiche pareti affrescate. La luce permise di inquadrare meglio l'uomo appena entrato: coperto da capo a piedi da una lunga ed ampia veste decorata e dotata di cappuccio che ne copriva le fattezze, si intuiva che era umano ( o almeno umanoide) dalle mani che spuntavano da ampie maniche, una delle quali reggeva un bastone ornato di simboli di potere. Gli altri sei uomini indossavano ampie tuniche, molto semplici, senza cappuccio, qualcuno presentava cicatrici o altre deformità sul volto o sulle mani, le uniche parti esposte alla vista.

Vogliate posare a terra le armi e le sacche” ordinò il mago con voce ferma; la cortesia era limitata alle sole parole: era ovvio che voleva informazioni e si stava giocando la carta del buon padrone di casa.

Ora ditemi: cosa ci facevano in casa mia, nel mezzo della notte come due ladri, un prete cristiano e un mercenario armato? Curiosa coppia nevvero?” Alla battuta un paio di servitori risposero con una risatina tirata, subito smorzata da uno sguardo tagliente dello stregone.

Folco e Marcus rimanevano in silenzio, cercando di capire come volgere a loro vantaggio la situazione; per fortuna tra le capacità del prete vi era la telepatia che permise ai due di impostare una strategia di fuga non appena se ne presenti l'occasione.

Se non volete parlare con le buone, lo farete con le cattive. Tu e tu, legateli e portateli di sotto; voialtri, al primo movimento sospetto sparate! Posso ottenere informazioni anche da un cadavere se necessario.”

Poi lo stregone si voltò e, uscendo dalla cappella, cancellò l'incantesimo che vincolava i due uomini al pavimento per permettere ai suoi servitori di avvicinarsi.

Appena arrivarono vicino, Folco eresse un muro magico fra i quattro tiratori ed i due giunti per vincolarli poi focalizzò i suoi poteri contro il suo avventore scaraventandolo contro il muro invisibile; Marcus non aspettava altro, colpì con rapidità e precisione il suo avversario, forte della superiorità fornita dall'addestramento militare al corpo a corpo, mandandolo al tappeto. Gli altri uomini spararono e diversi colpi di armi ad energia si infransero sul muro invisibile.

Presto, usciamo! La barriera non reggerà a lungo!” disse Folco a Marcus.

Questi non se lo fece ripetere due volte: raccolse al volo il suo equipaggiamento e, mentre alcuni colpi delle armi già ronzavano intorno a loro, uscì all'aperto seguito dal prete.

Aspetta, un incentivo a non seguirci.” disse Marcus, lanciando all'interno due granate.

L'esplosione divelse la porta e le fiamme che ne uscirono fecero da sfondo alle due figure che si allontanavano rapidamente nel buio.

Trovarono una casa abbandonata dove rifugiarsi e, dopo un breve giro di ispezione, furono sicuri di non essere seguiti.

Spero abbaite completato il vostro compito, padre, perché sarà difficile rientrare in quel posto per un bel pezzo, ora”, Marcus ruppe il silenzio sedendosi contro un muro.

Nessun problema, ho raccolto ciò che cercavo un attimo prima che il diavolo mi attaccasse. A proposito, Marcus, tornerò a far visita al nostro ospite quindi avrò bisogno ancora del vostro aiuto. Tenetevi libero.”

Siete un archivista ben strano, Folco.”

Il prete scoppiò in una risata, dettata dallo stress del combattimento appena concluso, che contagiò anche il mercenario.

Lasciate che mi ripresenti, Marcus, sono Folco da Senia, Inquisitore della Repubblica Cattolica d'Italia in missione per conto di Sua Santità Giulio XIV. Non posso rivelare lo scopo della mia missione, sappiate solo che, quando incontro certa gente, ho la facoltà di interrompere i miei doveri per combattere il maligno in tutte le sue forme.”

Capisco, in tal caso potete contare su di me, Inquisitore, certa gente va bloccata prima che crei guai che non può gestire.”

Cosa ne dite, torniamo a Neo Venezia?”

Meglio, abbiamo ancora qualche ora prima dell'alba e il buio potrebbe darci vantaggio”

Gli uomini uscirono nel buio, tutto sommato soddisfatti di come stava finendo la nottata ma soprattutto contenti di aver portato a casa la pelle ancora una volta.

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