Il 5°Clone



Il settimo figlio

Regia: Sergej Vladimirovič Bodrov
  Cast: Ben Barnes, Jeff Bridges, Alicia Vikander, Julianne Moore
  Genere: Fantasy, Azione, Avventura
  Tratto da un libro di: Joseph Delaney
  Produzione: Universal Pictures, Legendary Pictures, Moving Picture Company, Thunder Road Pictures, Company 3, Pendle Mountain Productions
  Data di uscita italiana: 3 febbraio 2015
  Durata: 1,43 ore
  Nazione: UK, USA

 

 

Sono passati ormai anni da quando a poco a poco i fantasy hanno cominciato a ridursi sempre più nelle sale e da quando ci si accorse che non bastava allestire il film in fretta correndo dietro alla moda del momento, e che non solo non era sufficiente per costruire un successo paragonabile al Signore degli Anelli, ma non bastava neanche a fare abbastanza incassi da poter fare un sequel. La Bussola d’Oro, Eragon… Il che non significa che i libri degni di essere adattati fossero finiti  e, se l’ambito delle serie tv ha avuto col fantasy un lancio che non è ancora stato colto (si è preferito focalizzarsi sugli intrighi di corte che sul lato fantasy di Game of Thrones), al cinema ogni tanto si materializza ancora qualche tentativo. Il Settimo Figlio è uno di questi.

 

 

“Il Settimo Figlio” in Italia ha avuto una storia strana, perlopiù dettata dalle curiose linee editoriali della Mondadori, ad esempio quando si tentò di creare un corrispettivo fantasy degli Urania, tristemente noti per l’abitudine di tagliuzzare i libri originali per farli rientrare in uno standard di pagine predefinito dalla collana di riferimento. Così è più probabile che se ne sia letta qualche parodia di Terry Pratchett, piuttosto che l’originale.

Visto e considerato che dunque in Italia il film non si rivolge affatto alla platea dei lettori del libro quanto piuttosto ad un pubblico che il libro non lo conosce affatto, la recensione tenterà di analizzare il funzionamento del film in sé.

 

Molti anni fa un cavaliere decise di rinchiudere la strega Malkin in una gabbia sotterranea sulle montagne e ce la lasciò fino a che lei non riuscì a liberarsi grazie all’avvento della luna di sangue, speciale condizione in cui tutti gli esseri  magici aumentano i propri poteri. Il cavaliere, Gregory, intanto è invecchiato, e ha un apprendista (Jon Snow, pronto a seguire il triste destino che spetta ai personaggi di George Martin). I cinque minuti di film che l’apprendista ha potuto girare bastano a far capire a Gregory tre cose: la strega che aveva rinchiuso è tornata, si sa trasformare in un drago sputafiamme e lui deve trovarsi un nuovo apprendista.

 

 

Per motivi che almeno nel film non vengono spiegati, i settimi figli dei settimi figli sono più forti, veloci e resistenti degli uomini normali, e sono gli unici a poter combattere contro streghe e demoni, purchè vengano addestrati da un mago. Sì, perché a quanto pare Gregory è anche un mago. Anche se non sa usare la magia. Il concetto di “mago” in questo film sta infatti per “guerriero che sa come usare la polvere d’argento”. A quanto pare basta avere una bellissima polvere luccicante e spargerla sui mostri per costringerli a tornare in forma umana e a perdere tutti i grandiosi poteri che manifesterebbero altrimenti… non che sia così necessario un cavaliere addestrato per farlo…

Così le due fazioni si rinnovano. Da una parte Madre Malkin (interpretata dalla neo-oscar Julianne Moore) raduna il suo esercito di streghe e demoni, dall’altra Gregory addestra il giovane porcaro per renderlo un cavaliere. Eppure la questione è meno manichea di quanto non potrebbe sembrare all’inizio. Le streghe inviano una giovane ed attraente spia per sorvegliare i loro nemici. Sarà proprio lei a mettere vari dubbi nella testa del protagonista. Il suo maestro esagera riguardo alle streghe? Sarebbe possibile avere un po’ di paraocchi in meno? Molti buoni propositi, a cui sfortunatamente, nella trama, al momento, non seguono fatti così corrispondenti.

 

La bella streghetta...

 

Buona la costruzione dei servitori di Malkin. I poteri sono molto diversi tra l’uno e l’altro, ciascuno è dotato di una trasformazione abbastanza inconsueta da riuscire a farsi ricordare immediatamente dallo spettatore.

Così abbiamo, un'altra strega che si trasforma in drago, quello che si trasforma in un orso, quello con quattro braccia e altrettante spade, quella che si trasforma in leopardo e quello con la lingua lunga che non serve a nulla Curioso solo il fatto che il capo degli assassini abbia la forma meno adatta ad una prova di nascondersi o di muoversi silenziosamente.

 

Alla vostra destra il capo degli assassini nella sua vera forma. Piccolo com'è non lo noterà nessuno...

 

Ha dunque Il Settimo Figlio come unico pregio quello di aver donato un’edizione al libro da cui è tratto? Non proprio. Perché il film è godibile,  se si vede senza pretese. Passa tranquillo, senza particolari arguzie ma senza eccessive cadute.

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