Il 5°Clone



Il memoriale di Geremia - Parte 1


L'inizio di una avventura. 

 
A voi che leggete mi presento, il mio nome è Geremia e provengo da un piccolo paese il cui nome è " l'Isola Rossa"; prima che qualcuno possa deridere il mio nome voglio prevenirvi dicendovi che sono un mercenario.
Nella mia famiglia è ben radicato il culto della dea Sorte e, seguendo un'antica credenza, più si è odiati e scherniti, più sono alte le probabilità di ottenere le grazie della Dea (e fino a questo momento in effetti così è stato, sia per l'odiato e schernito che per il fortunato), da cui la decisione di imporre nomi, per così dire, non proprio "alla moda" ai propri figli .
La storia della mia vita cominciò ben prima degli avvenimenti che andrò qui a raccontarvi, ma si può dire che la vera avventura comincio proprio da qui!
Era una notte di stelle, tutti intorno al fuoco attendevano che la cena fosse pronta; poca cacciagione trovata alla bene e meglio. La fortuna non ci arrideva proprio in quel periodo, ma riguardando indietro al passato forse preferirei quella vita a quella di oggi.
I miei compagni erano la compagnia della "contrada della Torre", i cui elementi erano Lapo, Porfirio, Skyna, me e Duccio (il nostro capitano). Una compagnia molto particolare, forse un pò troppo eterogenea per andare d'accordo (e di fatti non lo andavamo), ma con una straordinaria capacità di "sintonizzarci"  ogni qual volta se ne presentava giusta occasione.
Il rumore degli animali della foresta faceva da cornice a quell'ambiente oramai a noi familiare, la vita all'aperto sa essere inebriante certe volte.
Passammo così parte della serata, mangiando quello che avevamo trovato e cercando di convincere Porfirio che non era necessario che andasse a cacciare (non ho ancora capito se ha capito di essere daltonico, fatto sta che la notte la sua mira fa veramente pena, o paura a dir si voglia.).
Tutto procedeva tranquillamente quando mi accorsi che il silenzio era caduto sopra di noi; è mille volte meglio la compagnia dei rumori notturni che il gelido silenzio dell'oscurità. Mi alzai e presi la mia balestra avvisando Lapo che qualcosa non andava per il verso giusto... troppo tardi!
Ora una cosa dovete sapere, Skyna è una donna bellissima, ma ha delle particolarità che non voglio svelarvi subito, sappiate solo che il silenzio venne rotto da un urlo agghiacciante:" SANGUE E MORTE!!!!". Era appunto la nostra dolcissima, sanguinaria e azzuffatrice Skyna. Non è una bella immagine vedersi venire addosso cotanta possanza, se in più aggiungete uno spadone a due mani...
Mi appostai per proteggerla quel tanto che potevo (non è sano andare alla carica da soli contro un nemico sconosciuto) e così fecero gli altri. Da un cespuglio poco lontano da dove si dirigeva "il rinoceronte" spuntò fuori un uomo... un omuncolo a dire il vero, che alzò la mano in segno di saluto, ma rimase lì pietrificato sentendo l'acciaio fendere l'aria a pochi centimetri dalla sua testa!
Era ancora vivo, ma ci vollero molti ceffoni per farlo tornare cosciente e dovemmo allontanare Skyna per convincerlo a parlare di nuovo!
Un mercante di un villaggio vicino in difficoltà con il suo carro; visto il nostro fuoco (che bravi mercenari eravamo!) si era diretto verso il nostro accampamento in cerca di aiuto per riparare la ruota del suo carro.
Gli occhi di Duccio li vidi brillare al suono di "mercante" come se stesse guardando un idolo interamente in oro (e forse era proprio questo che vedeva!).
Il mercante aveva una certa fretta perché da qualche tempo la regione era frequentata da banditi che spesso depredavano la gente lungo la strada imperiale. Non potevamo certo lasciarlo da solo... sotto promessa di un pagamento (eravamo mercenari dopotutto!) giungemmo all'accordo che avremmo scortato l'uomo fino al suo villaggio dopo avergli riparato il carro.
In men che non si dica il nostro carretto era già pronto, in effetti mentre parlavamo al mercante Duccio lo stava già preparando, ancora prima di prendere la decisione di accettare l'incarico ...
Una ruota rotta, Skyna sollevò il carro (da sola) e Porfirio aggiustò tutto. Un lavoretto semplice per noi!
Durante il viaggio ci facemmo spiegare bene la situazione con i briganti; a quanto pare si erano appostati sulla riva del fiume all'altezza del ponte e depredavano i passanti, ma da qualche giorno avevano cominciato ad attaccare anche il villaggio.
Il mercante ci spiegò che molta gente aveva cominciato ad andarsene ed erano rimaste soltanto poche guardie a difendere il villaggio (vidi gli occhi di Duccio brillare).
Il viaggio durò qualche giorno senza inconvenienti.
Quando arrivammo notammo subito che la palizzata a difesa era in riparazione nonostante sembrasse stata fatta da poco. All'interno la guarnigione era costituita quasi esclusivamente da ragazzi volenterosi e pieni di coraggio.
"Skyna, credo che ci siamo messi in un bel... Skyna? ... SKYNA!!" Mi voltai giusto in tempo per vederla spingere due ragazzotti della guarnigione dentro una casupola,..., e pensare che eravamo lì per aiutarli a difendersi e non per decimarli "sfiancandoli"!!
Una ninfomane rossa è sicuramente fuori luogo in tempo di guerra...
Arrivati al villaggio il mercante ci portò subito dal capo villaggio di modo da potere porgere i nostri servigi (sotto ricompensa!).
Non capii molto bene il discorso che fece, anche perché continuava a mostrarci una lettera e a parlare della morte di un ragazzo alcuni giorni prima degli attentati... non ci capimmo nulla (ora lo posso dire con chiarezza). Il contratto era comunque fatto, oro per ogni testa di brigante. Decidemmo allora di andare a trovare il padre di quel ragazzo, per farci raccontare la sua storia. 
Incontrammo invece lo zio del ragazzo e ci raccontò comunique la stessa storia che conoscevamo. Ora dovete sapere che Duccio non è conosciuto per le sue arti diplomatiche...
Volendo avere altre informazioni insistette per vedere il padre ... "Vede... sta portando la bara del figlio al cimitero..." 
Duccio:" E non può andare a rimpiazzarlo perché venga a parlarci?"
Il silenzio e il gelo calarono di colpo ...
"Duccio,..., vieni, vuoi?,..., ti dobbiamo spiegare un pò di cose"
Una volta fuori decidemmo di fare un giro del villaggio e dei dintorni.
Andammo a chiamare Skyna, a dire il vero facemmo la conta per decidere chi l'avrebbe dovuta disturbare, bussammo alla porta della casa dove l'avevo vista entrare e, non sentendo "risposta", cercammo di aprirla e scoprimmo che qualcosa la bloccava dall'altra parte.
Una delle guardie, oramai stremata, bloccava il passaggio; forzammo un pò e lo salvammo... Dovevamo ancora salvare l'altra guardia e convincere Skyna ad uscire; la soluzione fu semplice dopo tutto: "Forza Skyna, dobbiamo andare a pestare i briganti!"
Solo una cosa le piace di più, picchiare le mani.
Io, Skyna e Porfirio uscimmo per controllare i dintorni; mentre Lapo si fermò a dare assistenza al medico del posto, scoprimmo subito che si trattava del becchino !
Facemmo un primo sopralluogo e ci inoltrammo un pò nella foresta; straordinariamente Porfirio trovò delle tracce e ci chiamò per farci vedere... in quel mentre un ragazzo dal villaggio venne a chiamarmi, Lapo aveva bisogno di aiuto; mi pianse il cuore a pensare che stavo lasciando un amico in pericolo... urlai "Porfi fai attenzione!!", forse troppo tardi, già si sentivano i rumori di vesti lacerate. Mi voltai verso il ragazzo, "andiamo...".
Nell'ospedale c'era un ragazzo che aveva una gamba in cancrena, gran brutta situazione; serviva un calmante o un anestetico. Trovai numerose piante nell'infermeria, le diedi a Lapo; questi con la faccia stravolta mi disse :"E CHE CI DEVO FARE?".
OK, calma, chi è l'esperto di alchimia? Porfirio!
Mandammo ancora una volta il ragazzo nella foresta... solo dopo pensammo che forse era un errore, comunque qualche minuto più tardi arrivò Skyna, un pò scocciata a dire il vero, con Porfirio sulle spalle, nudo per metà, e completamente privo di conoscenza...
Eh si, non è una gran bella cosa essere ninfomani!!
Presi il coraggio a due mani e mi decisi a provare la pozione.
Mentre il becchino (quello iettatore) andava avanti ed indietro controllando le misure del giovane (per la cassa), io mi misi a fare segni scaramantici, mentre gli altri si preparavano all'operazione.
Non riuscii a capire se la pozione ebbe effetto, ma non riuscimmo a salvare il ragazzo.
Il becchino, contento, porto dentro la sala la sua bara (opera di ingegneria meccanica, in quanto aveva una parte asportabile in previsione del fatto che avrebbe potuto non avere la gamba) (all'epoca non esistevano i punti schifo!!! EH Mau....?).
Lapo mi prese da parte e mi chiese di preparare un'altra pozione, cercai di dirgli che non ero capace, ma lui mi disse che così era meglio. Chiamò il becchino e gli disse che aveva notato che aveva alcuni segni tipici di acciacchi e doloretti vari a cui lui poteva porre rimedio, fu così che gli porse la mia pozione, la mitica "PURGA". Non so per quanto quel maledetto la utilizzò, ma di sicuro fu una bella vendetta.
Mi guardai intorno e decisi di prendere anche qualcosa per rendere i miei dardi più "efficaci", riuscii ad avvelenarli, ma niente di letale; più tardi anche questo si sarebbe rivelato vitale!
Stanchi e rammaricati per quello che era successo uscimmo per prendere aria e fu lì che incontrammo una ragazza, alta e snella.
Ci chiese se potesse fare parte della compagnia, a dire il vero mi diede l'impressione di qualcuno che avesse bisogno di una scorta fino alla prossima città, ma le cose non si rivelarono essere così...
Duccio cominciò a criticare (come al solito) e disse che non tutti potevano fare parte della compagnia e che bisognava superare una prova...
Un lampo passò nella mente di tutti e mentre Duccio continuava a sbrodolare parole su parole, indicammo tutti l'arco della ragazza e gli chiedemmo di tirare su di una mela messa in testa a Duccio...
Non ci pensò molto... incoccò e scoccò come niente fosse, quasi senza guardare... MANCO' Il BERSAGLIO e prese in pieno la mela...
Duccio non si avvide di nulla!!
La decisione era presa ... da quel giorno Costanza sarebbe stata una dei nostri, anche perché non era bene averla contro...
Qualche minuto più tardi delle grida dalla casa del capo villaggio ... "al ladro!, al ladro!". Non era affare nostro, non eravamo pagati per quello ed avevamo già un impegno a portare a termine. Inoltre, resti tra noi, non mi stava molto simpatico!
Fiaccati andammo a dormire, la giornata era stata troppo lunga...
 
 
Villaggio in fiamme
 
Al nostro risveglio le urla della gente e il rosso tremolante del fuoco ci assalirono. Skyna con gli occhi colmi di gioia, come se un sogno fosse divenuto realtà, uscì di corsa in contro al nemico.
Pochi minuti ed eravamo tutti in postazione, Io, Lapo, Porfirio e Costanza sulla balaustra della palizzata, mentre Duccio e Skyna riuscirono ad uscire dal portone prima che venisse chiuso.
In quel mentre mi accorsi che l'attacco era portato su di un solo lato, come per attirare la nostra attenzione:" Qualcuno vada dall'altra parte, è un diversivo!".
Una voce mi rispose :"Ma Duccio e Skyna sono la fuori dobbiamo coprirli!"
Dannazione, odio cadere in trappola...
Scoccammo lo scoccabile e dimostrammo la nostra incompetenza, le figure nere davanti ai bracieri sembravano fantasmi... all'improvviso uno cadde, poi un altro ed un altro ancora, mi voltai e vidi quel "cecchino" di Costanza che senza fatica colpiva quasi senza mirare...
Mi ritornarono in mente le parole del mio maestro "un colpo una vita!"
Continuammo a tirare, fino a che dall'altro lato del villaggio non cominciarono a giungere frecce incendiarie ...
Duccio accortosi dei rincalzi iniziò a correre verso quello che sembrava il capo; uno dei cavalieri in lontananza scorgendolo, lo caricò.
Devo dire che quello fu l'unico istante in cui mi sentii fiero di essere comandato da Duccio da Rocca Porena; all'ultimo istante, prima dello scontro, fece una capriola di lato e falciò le gambe del cavallo con la spada, facendo cadere il suo cavaliere.
Anche Skyna si fece valere e combatté a lungo con un colosso munito di ascia, che le provocò una brutta ferita sul torace... non bisogna farla arrabbiare.
I cavalieri in distanza si ritirarono e la battaglia finita, non eravamo vincitori, ma nemmeno vinti.
I danni erano notevoli al villaggio, una casa era crollata, bruciata, uccidendo la famiglia all'interno.
Cercammo per tutta la notte di domare le fiamme, altri uscirono a contare i banditi uccisi; quando tornarono portarono un prigioniero, ferito ed incosciente.
Lapo si prese cura di lui, a suo modo... fu così che si scoprì che avevamo catturato una donna dall'aspetto tutt'altro che brigantesco. Avrei giurato di avere visto della nobiltà nei suoi occhi.
Ci riposammo e aspettammo il giorno...
 
 
 L'interrogatorio
 
Duccio entrò sbattendo la porta, ci svegliammo di soprassalto; il capo villaggio non ci riconosceva tutti i morti, ci aveva pagato meno del dovuto...
Non si merita il nostro servigio.
Uscimmo portandoci l'ostaggio (ancora incosciente) e decidemmo di lasciare un ricordo.
Bloccammo la porta della casa del capo villaggio con una picca, sulla cui estremità infilzammo la testa di uno dei briganti, cosparsa di melassa ed aceto, per farla marcire (CHE SCHIFO!! Niente punti neanche questa volta).
Ce ne uscimmo dal villaggio pensando che la migliore punizione era quella di lasciarli al loro destino; in effetti facemmo finta di andarcene e ci appostammo in una piccola radura abbastanza distante dal villaggio.
Legammo la ragazza ad un albero e facemmo i turni per la guardia, non eravamo proprio ben riposati!
Tutto passò tranquillo, tranne le solite piccolezze, come tirare sassolini a Skyna per farla smettere di russare e dormire con un occhio aperto per paura di essere violentati dalla ninfomane oramai già sveglia!
Verso sera, la prigioniera riprese coscienza e, prima che chiunque se ne accorgesse, Skyna le aveva già preso un dito in mano pronta a tagliarglielo se non parlasse.
Tutti noi fummo contrari alla sua condotta e la fermammo (non so ancora come!), cercammo quindi con parole dure e con minacce di ottenere informazioni.
Non ottenemmo nulla, il tempo passò e nessuno riuscì a cavargli un solo suono.
Skyna ricominciò a bargagliare e mentre tutti si bisticciavano sul da fare, mi voltai verso la prigioniera e le chiesi:" TU MI CA-PI-SCI-?" come si fa ad un bambino...o ad uno straniero!!
OK stabilimmo che era straniera; come gli parliamo?
Mi feci forza e provai con qualcosa di semplice:
la indicai; indicai le mie labbra e feci con la mano il segno di parlare (il segno dell'ochetta); poi feci no con il dito; indicai a Skyna e con le due mani, indici e pollici contrapposti ed un pò distanziati (indici verso il basso) disegnai un cerchio aperto, antico simbolo che indica dolore!
La ragazza sbiancò e accennò con la testa... un primo passo era fatto.
Presi allora un ramoscello e disegnai per terra una sorta di mappa della zona, indicai tutti noi e un punto sulla mappa, poi la indicai e feci un gesto sulla mappa.
Le liberammo una mano (la sinistra) e lei indicò un punto molto al di fuori della mappa, si chinò per terra e disegnò un mare ed un'isola...
Ok vieni da un'isola, ma a noi interessa sapere dove sono i tuoi commilitoni!!!!!
Mi alzai indicandomi e le dissi il mio nome, quando la indicai lei disse:" Aja". Ok era veramente straniera.
Dopo alcune ore capimmo che lo faceva apposta a non capire...
Ci guardammo intorno e cercammo qualcosa da utilizzare, non troppo violento, ma comunque efficacie... LA PURGA.
Gli demmo una dose da elefanti e gli effetti non si fecero attendere.
L'idea che mi feci fu che se gli avessimo anche tagliato tutte le dita non avrebbe mai parlato, ma a quel tipo di tortura nessuno ti prepara; l'avevamo ferita nella sua nobiltà, nel suo onore.
Fu li che tutti noi ci convincemmo che doveva essere di origini nobili... una reietta.
Le mostrammo un antidoto e lei titubante ma inevitabilmente indicò un punto sulla mappa...
Porfirio commosso la slegò e la portò verso un ruscello lì vicino (o meglio quello che credeva un ruscello) in effetti la trascinò per tutta la radura fino a trovare una pozza d'acqua (essere daltonici non è cosa bella).
Discutemmo molto sul fatto se dovevamo lasciarla legata all'albero ed andarcene o ucciderla.
Alla fine la legammo ad una botte e la portammo con noi sul carro.
In lontananza, sul cielo scuro della notte, vedemmo i bagliori del fuoco ravvivato dall'odio e dalla distruzione.
Il villaggio era ancora sotto attacco.
 
L'agguato
 
Nel villaggio erano rimaste poche persone,il capo e qualcun'altro, non c'era veramente da preoccuparsi, ma quei bastardi dovevano pagarla!
In effetti non capii perché Duccio voleva punire i briganti, pensai piuttosto che mirasse all'oro che avevano rubato! Ci dirigemmo subito dove ci aveva indicato Aja, ben sapendo che poteva essere una trappola.
Ben presto ci trovammo di fronte ad una fitta boscaglia e il nostro carretto faceva fatica a muoversi (anche troppo rumore!), decidemmo quindi che Duccio dovesse rimanere indietro con la prigioniera, questi accettò, ma lo stendardo doveva andare in battaglia. IL SUO STENDARDO. Quello che aveva pagato vendendo perfino la madre. Lapo sicuro di se accettò l'incarico.
Ci inoltrammo in formazione.
Costanza anche qui si rivelò incredibile, come se avesse rapito l'anima ai fantasmi che danzavano davanti ai bracieri della sera prima, divenne essa stessa un fantasma, un secondo prima era lì davanti a me e subito dopo né un suono né un movimento facevano supporre che qualcuno si stesse muovendo nella fitta boscaglia.
Tornò dopo alcuni secondi e ci disegnò una mappa della radura dove i briganti si erano riuniti. Tre uomini intorno ad un fuoco, una casetta con possibilmente gente dentro.
Ci appostammo dietro agli alberi, gli arcieri puntarono le loro prede, mentre Skyna si preparava ad una delle sue entrate.
Nell'istante stesso dell'inizio della battaglia, mentre miravo ad uno dei tre uomini seduti intorno al fuoco, un dubbio mi assalì; "e se non sono loro?". Troppo tardi, il rinoceronte era già partito!
Mirai all'uomo sulla destra di Skyna (quello più vicino a me), mentre Lapo puntò contro quello a sinistra, rimaneva un terzo per Skyna.
Incoccai un dardo avvelenato (con il mio veleno!) e tirai ... lo presi in petto pieno; e dire che il veleno avrebbe dovuto dare prurito ed escoriazioni... di sicuro non le senti.
Anche Lapo fece centro pieno e Costanza dall'altra parte della radura freddò il terzo, così che Skyna si fece tutta la strada correndo fendendo l'aria senza poi avere soddisfazione...
Dalla casetta uscirono tre arcieri, anche questa volta incoccai il dardo avvelenato e feci centro pieno, Lapo pensò all'altro, mentre Skyna con tutto il suo peso si andò a schiantare contro la porta, schiacciando il terzo uomo che si era appostato dietro ed entrò nella casa.
Lapo intanto fece il giro rimanendo nella foresta e vide che dietro la casa c'era una finestra. Ci si avvicinò e in lontananza vide un uomo che scappava, allora fischiò per richiamare la nostra attenzione.
Non so bene cosa accadde perché nel frattempo mi ero avvicinato alla casa, solo più tardi mi raccontarono che il Falchetto era saltato sulla finestra (ma come era possibile?) mentre Skyna assaliva Lapo credendolo un bandito... riducendo in pezzetti lo stendardo!!
Corremmo tutti per raggiungere l'uomo che era sfuggito e per fortuna riuscimmo a raggiungerlo e si arrese (questo ci capiva!).
Ritornammo alla casa e chiamammo Duccio per farlo venire con il carretto. Il bandito dietro la porta, si era ripreso, ma per nostra fortuna non era andato molto lontano prima di svenire di nuovo! Presi il mio tacquino e scrissi: "la prossima volta controllare!"
Altro interrogatorio, prendemmo uno dei banditi e cominciammo...
Questa volta Duccio si lasciò andare un pò troppo... lo minacciò che lo avrebbe violentato se non avesse parlato, allora il bandito disse che era solo un mercenario e che non gli interessava proteggere il suo padrone... Duccio non gli credette...
Ora tutti noi erano convinti che il mercenario dicesse il vero... c'era veramente bisogno?
Scoprimmo infine che l'accampamento del capo era vicino al fiume, accanto al ponte (quello dove saccheggiavano i passanti) e che ogni sera veniva alla casa per dargli gli ordini da eseguire.
Sera, il Sole stava già tramontando... presto le tracce del carro; Lapo vi salì sopra e con dei rovi attaccati tornò indietro.
Ci appostammo, Porfirio e Costanza tra gli alberi, Io e Skyna nella casa (perché l' ho fatto eppure l'avevo detto che era come morire), mentre Duccio finse di fare la sentinella. L'unico che riuscivo a vedere era Duccio, mi sentivo un topo in trappola!
Non ricordo più nulla di ciò che successe, so solo di una strana nenia nelle mie orecchie che mi "urtava molto"; mi risvegliai molto dopo, legato come un salame e con Lapo per terra che cercava di attaccare uno con la mossa del verme assassino!
Eravamo tutti imbalsamati nelle corde e non potevamo muoverci. Nonostante questo Lapo aveva cercato di difendere Skyna dall'essere uccisa, rotolando per terra e cercando di arrivare a colpire il boia. Quest'ultimo, schifato dall'azione, decise che non eravamo degni di essere uccisi da lui.
Porfirio era ancora addormentato, ci avevano drogati... davanti a noi Jason Overkill un uomo dai lineamenti nobili. Ci raccontò una storia incredibile a riguardo del ragazzo morto alcuni giorni prima. In effetti era parente a lui (o qualcosa di simile, la droga era ancora in me) e il capo villaggio aveva complottato per rubare tutti i suoi averi uccidendolo; lui era lì per uccidere a sua volta il capo villaggio.
Allora gli dissi che gli innocenti non avrebbero dovuto essere colpiti e lui ci rispose che lui non aveva colpito nessun innocente; rimasi come un ebete nel comprendere come eravamo stati manovrati dal capo villaggio.
Overkill ci diede dei soldi e ci disse che mai saremmo dovuti ritornare e che quella storia era solo affare suo oramai...
Ce ne andammo con la coda fra le gambe...
Più tardi mi raccontarono che drogarono tutti tranne Duccio per trattare con lui; Duccio invece che arrendersi si mise a cantare una "nenia" con il suo mandolino e si avvicinò alla casetta. Non ammise mai di essersi arreso, lui aveva cantato! Forse siamo tutti vivi perché Jason pensò che eravamo veramente imbecilli!

L'agguato che avevamo portato così bene in porto si rivoltò contro di noi. Ognuno di noi sente ancora la cicatrice di quel giorno.

  

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