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Sulle Religioni delle Flanaess: Istus

"In verità, questa è una delle ironie della Dama dei Destini: intrecciando i fili del destino, e tracciandone gli esiti, ci rende i padroni del nostro stesso fato e ci lascia liberi di seguire le nostre strade nella vita”.
— Obennor Makhafta, Patriarca di Istus

ISTUS

Domini: Destino, Divinazione, Fato, Futuro, Onestà

Piano di residenza: Piano Etereo

Allineamento: Neutrale

Allineamento dei chierici: Legale neutrale, caotico neutrale o neutrale

Allineamento dei fedeli: Qualsiasi allineamento possibile. Malgrado Istus sia venerata principalmente dagli umani, soprattutto dai Bakluniti, viene spesso invocata da altre razze che vogliono ingraziarsi il suo favore nei meccanismi del destino su Oerth.

Storia e Relazioni: Anche se gran parte dei miti e delle religioni delle Flanaess afferma che Beory la Madre Oerth e il sole Pelor crearono il mondo con l'assistenza di Boccob, i Bakluniti sostengono una tesi diversa. Essi affermano che Istus per prima cosa intrecciò i concetti di Tempo, Vita e Morte, e quindi gli ideali di Legge e Caos, Bene e Male, manifestandoli nei Piani Esterni, prima di aver creato i Piani Elementali, cosa che diede origine alla materia e permise a questi ideali di manifestarsi e modellarsi in forma fisica, attraverso gli umani, i semiumani e le altre creature mortali. Le idee si mescolarono le une alle altre, divenendo separate e intrecciate tutte allo stesso tempo, così che sia il bene sia il male potessero presentarsi negli stessi luoghi e nelle stesse persone.
Tuttavia, al di fuori di questa collusione c'era anche opposizione, e al di fuori dell'opposizione sorse un grande male. Il male che aveva ordito Istus possedeva egoismo, crudeltà, sadismo e malizia, ma in definitiva non era distruttivo; esso cercava di controllare, dominare e opprimere, non di annientare e distruggere per l'eternità. Questa grande malvagità, conosciuta dai mortali come il Signore Oscuro, il Terribile Tharizdun, era stata prevista da Istus come portatore di rovina e distruzione alla trama che lei aveva intessuto, soverchiando il destino e distruggendolo, quindi la dea intervenne direttamente, assistendo le divinità nel bando e nella reclusione del Signore Oscuro. Malgrado ciò, la dea non poteva distruggere il Terribile Tharizdun, sua immagine oscura e avversario, senza distruggere anche sé stessa nel processo, quindi gli permise di continuare ad esistere.
Per questo, i miti Bakluniti sostengono anche che Istus intrecci il destino dell'universo attraverso le sue azioni e i suoi atti, e che sia impossibile evitare i suoi disegni, sebbene quali questi possano essere è imperscrutabile persino per gli altri dèi. Se Istus è la divinità più potente nel mondo di Oerth, come sostengono molti Bakluniti, allora le sue azioni e i suoi obiettivi vanno al di sopra e oltre tutti gli altri dèi. I Bakluniti affermano che Istus abbia ispirato Moradin a forgiare la razza nanica, o Gruumsh Un Occhio a far sorgere gli orchi, ma le motivazioni sul perché l’abbia fatto sono impossibili da discernere. Si ritiene che la dea si preoccupi solo del corretto funzionamento delle cose su Oerth e di prevenirne il danneggiamento o la distruzione, il che ha suggerito a quei saggi che studiano le interrelazioni tra le religioni che Istus possa avere un contatto con Boccob e Beory.
Va fatto notare, in ogni caso, che secondo i miti Bakluniti Istus non cerca di mettere in ordine tutte le cose e di dettare ogni scelta e ogni azione intrapresa da un capo all'altro del Multiverso. Il fato che Istus intreccia per un individuo non è un fatto di dominazione. Piuttosto, la dea dà origine a una persona e a un individuo, ed essi devono trovare la loro strada attraverso la sua trama nel miglior modo possibile.

Insegnamenti: La chiesa di Istus insegna che è perfettamente naturale che sia il moderato sia l'estremo, il bene e il male, la luce e l'oscurità coesistano gli uni con gli altri nel mondo. Ognuno di questi fattori contrapposti contribuisce alla formazione del destino e del fato di un essere nel mondo, e ognuno dovrebbe cercare di comprendere come loro possano lavorare insieme, ondeggiando avanti e indietro mentre plasmano il destino, per meglio utilizzare il libero arbitrio che Istus ha concesso alle creature viventi di Oerth.
Uno dei dettami fondamentali della fede è che una persona è padrona del proprio fato o destino. Chiunque, con la giusta comprensione del mondo e dei suoi meccanismi, può raggiungere i suoi obiettivi e desideri, nel bene e nel male. Istus conferisce a una persona i talenti, i mezzi e le capacità di cui essa può avere bisogno, ma se questa persona utilizzi o meno questi doni, è una sua responsabilità. Istus non detta arbitrariamente il fato di un individuo prima che venga al mondo; piuttosto, la dea plasma e influenza le meccaniche del mondo per permettere alla gente di formare i propri destini attraverso le circostanze che lei dispone.
Che la gente utilizzi i propri talenti per fare del bene o del male generalmente è cosa che non interessa alla chiesa, si tratti di tiranni spregevoli che usano le loro abilità per impossessarsi del potere e infliggere miseria e sofferenza agli altri, oppure di umili conciatori che risparmiano fino all'ultima moneta di rame che riescono a trovare per garantire un'esistenza migliore ai propri figli. Entrambi potrebbero essere citati dai seguaci di Istus come esempi di persone che utilizzano i doni che la dea ha dato loro in modo da padroneggiare i propri destini. La gente che usa i propri doni e talenti può entrare in conflitto con altri, ma questo rafforza e sviluppa il destino, modellando il futuro e coloro i quali ne andranno a far parte. Le azioni del passato hanno influenza sul presente, e quelle del presente influenzeranno il futuro.
Molti Istusiani predicano che ignorare le proprie potenzialità o rifiutarsi di usare le proprie abilità e talenti sia peccato, come lo è accettare passivamente il proprio fato nel mondo senza prendere alcuna iniziativa per cambiarlo o svilupparlo. Credono inoltre che cercare attivamente di forzare qualcuno a seguire una certa direzione o spingerlo attraverso metodi di controllo di coercizione mentale e schiavitù, assoggettando il loro libero arbitrio, sia peccaminoso allo stesso modo. D'altro canto, la coercizione fisica, la tirannia e la schiavitù non sono necessariamente peccati, fintanto che la vittima rimane cosciente e in possesso delle proprie facoltà mentali. Le popolazioni possono essere schiavizzate o oppresse, se i propri conquistatori non utilizzano controlli della mente o schiavitù mentale. Permettere a se stessi di vegetare è considerato uno tra i peccati peggiori. Ironicamente, è l'accettare passivamente qualsiasi destino che sia loro presentato, o il forzare qualcuno ad accettare quello che si crede essere il loro "giusto" fato, che veramente manda all'aria i propositi del destino.

Interazione con gli estranei: Così come Istus viene vista come distante e riservata, lo stesso può dirsi dei propri fedeli. Gli Istusiani non curano i feriti o gli ammalati, non nutrono gli affamati, non appoggiano le forze del bene o del male, non esorcizzano gli spiriti, non celebrano matrimoni o impartiscono benedizioni, o eseguono qualsiasi altro servizio del genere come i chierici fanno regolarmente. Molti dei chierici passano semplicemente il loro tempo studiando o meditando, o ricevendo occasionalmente profezie da Istus quando queste possono condurre a una particolare persona, dal più umile contadino al più potente sultano.
Raramente i seguaci di Istus si avventurano nel mondo e cercano attivamente di influenzarlo; al contrario, è la gente che va da loro. Molte persone Baklunite arrivano in cerca di una guida per le loro vite, e possono chiedere ai fedeli di Istus di compiere per loro divinazioni o presagi, oppure di pregare Istus in loro favore per concedere un destino favorevole. I chierici della dea possono essere consultati per ottenere delle profezie, ma generalmente queste sono criptiche e difficili da decifrare, di solito lasciate alla libera e personale interpretazione del supplicante che in questo modo può plasmare il proprio destino.
I seguaci di Istus non cercano attivamente di convertire gli altri. Essi sostengono che accettando di indossare il manto del clero della dea, non fanno più parte integrante della trama del fato che Istus intreccia, e per questo devono comportarsi di conseguenza. Se qualcuno desiderasse unirsi al clero, sarebbe il benvenuto, ma altrimenti la gente dovrebbe cercare da se la propria strada e il proprio destino.

Sette varianti: Alcune sette nomadi di Istus, come quelle dei suoi fedeli tra i Nomadi della Tigre, spesso affermano che la dea plasmi attivamente i destini che i mortali devono seguire, fornendo loro in prima persona talenti e capacità a tale scopo. Essi considerano peccato mortale ignorare i suoi doni e intraprendere propri percorsi di vita completamente indipendenti, e per questo cercano attivamente di determinare, attraverso segni e presagi, quello che Istus vuole che essi facciano delle proprie vite. Molte di queste sette, in particolare tra le Tigri, chiedono ai loro antenati nel reame invisibile di intercedere per loro conto con Istus, così da comprendere meglio i suoi desideri.
Altre sette di Istus contestano anche la credenza ortodossa che ognuno ha il completo controllo del proprio destino. Essi fanno riferimento a vari casi ed eventi imprevisti che possono guastare i migliori piani e rovinare i desideri delle persone a cui capitano, obbligandoli a divergere dagli obiettivi che si erano originariamente prefissati. Si chiedono se Istus crei appositamente certi piani per alcuni individui, piazzando incidenti ed eventi casuali in modo da condurli su di un certo sentiero che lei desidera. Gli Istusiani canonici controbattono a queste affermazioni, sostenendo che le azioni di qualcuno altrove possono aver fatto accadere simili cose, ed è compito del clero cercare di capire come queste azioni siano state compiute, e come possano influenzare il futuro.

Chierici avventurieri: Molti dei chierici di Istus non diventano avventurieri, rimanendo divinatori e consulenti dei cittadini per tutta la loro vita. È un dogma comune della chiesa quello che i chierici debbano assistere e guidare tutti quelli che ne fanno richiesta, indipendentemente da allineamento, ricchezza o razza. Nonostante ciò, alcuni singoli chierici seguono il sentiero dell'avventura, avvertendo che il loro destino è quello di viaggiare per il mondo, vedere come il destino gioca la sua parte e come la volontà di Istus si manifesta nel reame dei mortali. In questi casi, essi possono sentire di avere il compito di sfruttare i poteri che Istus ha loro concesso per seguire le proprie iniziative e i propri percorsi di vita. Questi chierici possono promuovere le cause del bene o del male, o semplicemente essere viaggiatori e giramondo.
Di per se, i chierici di Istus generalmente possono indossare qualsiasi armatura desiderino, anche se in pratica le armature più pesanti sono viste come qualcosa che rende il chierico più simile a un guerriero che a un sacerdote, aprendo degli interrogativi sul fatto che essi possano aver fatto una scelta sbagliata nei loro percorsi di vita. Le armi contundenti vengono di norma preferite, anche se non esiste un divieto specifico contro quelle magiche. I sacerdoti possono associarsi con qualunque razza, semiumana, umanoide, o altro, desiderano.
Questo, in ogni caso, non dovrebbe essere interpretato come se i seguaci di Istus fossero liberi di fare quello che vogliono. Crociate troppo zelanti a favore di una specifica causa potrebbero essere percepite come un’intromissione nel destino degli altri, piuttosto che come un’assistenza. I chierici avventurieri di Istus sono generalmente osservatori che assistono gli altri nei loro obiettivi e missioni, piuttosto che perorare le loro cause personali. Se un chierico di Istus fosse impegnato a combattere la schiavitù oppure se diventasse un tiranno, potrebbero nascere degli interrogativi se quella persona stia o meno utilizzando i suoi talenti nella maniera più efficace: non sarebbe forse stato più saggio unirsi a una religione differente, se obiettivi e talenti andavano in quella direzione?
I chierici devono devolvere il trenta percento dei loro tesori a Istus. In più, si ritiene che Istus guardi con particolare favore a quei chierici che aiutano gli altri a seguire i loro obiettivi e destini, spingono coloro che cercano un aiuto per trovare il loro percorso nella vita a fare un’offerta a Istus, e s’impegnano con tutte le loro energie a trovare la loro strada nella vita.

Traduzione dell’articolo “On the Religions of the Flanaess: Istus” pubblicato su Canonfire.
Autore: CruelSummerLord
Traduzione: Kalamar
Revisione: Roberto Darkskull Pecoraro

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