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[Ambientazione] Demografia di Mystara - Parte I - Mondo Conosciuto: Ethengar

 

ETHENGAR

Fonti canoniche: BSOLO, DM#171, DM#189, GAZ2, GAZ3, GAZ7, GAZ12, HWR1, IM3, JA, KKoA, PWAI, PWAII, PWAIII, RC, TM1, TM2, WotI, X1, X3, X10.

 

Superficie: 208.220 kmq (come la Bielorussia attuale).

Popolazione: 262.410 ab. (98% umani, 2% altri).

Densità: 1,3 ab./kmq.

 

Cenni storici

L’arrivo dei primi umani:

La storia dell’Ethengar è fatta di invasioni, migrazioni e guerre, che forse hanno contribuito a rendere il popolo che abita le steppe più feroce e tenace che mai. Contrariamente a quanto spesso si afferma, gli Ethengariani non furono i primi abitanti dell’Ethengar. I primi a fare il loro ingresso nelle praterie di questa regione furono gruppi di Azcani, emigrati dalle loro terre ancestrali (attuali terre dei Clan di Atruaghin) e stabilitisi qui; sebbene eredi di una grande civiltà ormai decaduta, essi stavano regredendo ad uno stato di quasi totale barbarie e non edificarono alcuna delle grandi città tipiche dei loro antenati, limitandosi ad adottare uno stile di vita semi-nomade ed a cercare di sopravvivere.

Gli antenati degli Ethengariani, un ramo della grande migrazione dei Neathar che investì il Mondo Conosciuto in questo periodo, giunsero qui dal nord, attraverso il Denagoth e l’Heldann, attorno al 2000 PI; il loro popolo aveva errato per più di un millennio delle regioni centrali del Brun, ed in questo periodo aveva adottato uno stile di vita nomade: le varie tribù si portavano dietro mandrie e famiglie nei loro lunghi spostamenti. Alcuni storici sostengono che la pelle giallastra e gli occhi a mandorla erano già caratteristici di questo gruppo di Neathar, mescolatosi in epoca preistorica con popolazioni di ceppo olteco; altri negano tale ipotesi, sostenendo che quelle caratteristiche furono acquisite solo grazie alla mescolanza che avvenne con gli Azcani nelle steppe dell’Ethengar.

Comunque sia, giungendo nell’Ethengar, i Neathar vi trovarono i deboli Azcani; dopo qualche scontro iniziale, i due popoli si adattarono a vivere fianco a fianco nelle steppe. Col tempo, una parte dei Neathar immigrati nelle steppe si mescolò con gli Azcani indigeni, inducendoli progressivamente ad assumere uno stile di vita nomade come il proprio; da questa unione sarebbero nati gli Ethengariani. Un’altra parte dei Neathar, invece, più fedeli alle proprie usanze tradizionali, non si mescolò con gli Azcani, e in seguito avrebbe assunto il nome di Dunhariani, dedicandosi sempre più ad uno stile di vita stanziale.

I Dunhariani dovettero fronteggiare abbastanza presto tentativi di conquista da parte degli Ethengariani, ma riuscirono a resistere loro e, col passare dei decenni, impararono a convivere coi propri vicini in questa regione, sebbene essi fossero relegati nella parte meridionale di essa, a ridosso delle colline e dei monti che oggi formano il confine dell’Ethengar con le Terre Orchesche e con la Casa di Roccia. Nei secoli seguenti i Dunhariani avrebbero condiviso sostanzialmente la sorte degli Ethengariani, pur essendo da questi sempre più considerati come un’etnia di seconda schiera e disprezzati, dal momento che non praticavano la vita nomade, perpetuando piuttosto la loro agricoltura.

 

La dominazione umanoide:

Le migrazioni delle grandi orde umanoidi da Urzud misero progressivamente in moto tutte le popolazioni del nord. Verso il 1720 PI, interi gruppi di Vantaliani e di Antaliani attraversarono l’Ethengar orientale, in fuga dalla rovina portata da Re Loark nel Norwold, per stanziarsi infine nelle Terre del Nord e nell’Heldann. La stessa sorte del Norwold doveva presto toccare agli Ethengariani ed ai loro coetanei Dunhariani. Nel 1710 PI le orde congiunte di Akkila Khan, scacciato dal Denagoth, e di Re Loark, forte della conquista del Norwold ma fermato in Heldann dagli Antaliani, si allearono per riversarsi sulle pianure ethengariane.

I nomadi ethengariani e gli agricoltori dunhariani soccombettero rapidamente alla ferocia degli umanoidi, che instaurarono un dominio tirannico, riducendo gli umani in schiavitù. La rivalità fra i due capi, tuttavia, fu una manna per gli Ethengariani: sentendosi minacciato, Akkila Khan, le cui orde erano inferiori di numero rispetto a quelle di Loark, propose agli Ethengariani un’alleanza: se essi lo avessero aiutato a sconfiggere il rivale, egli si sarebbe accontentato delle terre ad ovest del fiume Dol-Anur, restituendo loro la libertà. Gli Ethengariani accettarono e, assieme agli umanoidi di Akkila, sconfissero Re Loark a Chongor (1709 PI). Il caparbio Loark persistette per un anno a cercare di recuperare il controllo delle pianure, ma gran parte dei suoi goblin e dei suoi troll se ne era già andata ed egli fu costretto a ritirarsi nelle montagne del sud-ovest (attuali Terre Brulle), da dove continuò ad affliggere le popolazioni vicine. Akkila Khan, d’altro canto, tradì la fiducia degli Ethengariani e con le sue orde, ora padrone assoluto dell’Ethengar, ridusse nuovamente in schiavità gli umani.

In pochi anni, gli Ethengariani, che avevano capito che gli umanoidi potevano essere sconfitti, cominciarono a pensare alla ribellione. Le prime azioni, gestite come scontri frontali contro i bellicosi umanoidi di Akkila, furono degli insuccessi. Grazie alla guida di un giovane guerriero di nome Baka, tuttavia, gli Ethengariani adottarono alcune tecniche copiate dagli umanoidi: cavalleria leggera, attacchi rapidi, imboscate. Nel 1701 PI la ribellione assunse l’aspetto di una vera e propria guerra, che di diffuse nelle pianure.

La catastrofe del 1700 PI, oltre a creare le Terre Brulle e ad eliminare la minaccia di Re Loark e delle sue orde, ebbe profonde ripercussioni sull’Ethengar. Per mesi e mesi il cielo restò oscurato dalla fuliggine sollevata dall’esplosione, mentre le ceneri che cadevano a terra rovinavano i pascoli e le colture, aprendo la strada alla carestia. Una vasta zona centrale dell’Ethengar divenne una terra devastata ed annerita, assumendo il nome di Terra della Sabbia Nera. Il suolo di questa regione si sarebbe parecchio impoverito a causa della catastrofe, trasformando le pianure erbose precedenti nella steppa che oggi conosciamo.

Il disastro decimò sia le forze di Akkila Khan che quelle di Baka; i due capi stabilirono una tregua, ma la guerriglia fra le due fazioni ricominciò presto. Nel 1691 PI, sentendosi ormai forte del sostegno delle tribù ethengariane, Baka si proclamò Khan (copiando il titolo di Akkila) e, attirate le forze di Akkila in una trappola, sconfisse gli umanoidi, costringendoli a ritirarsi dalle steppe nelle neocreate Terre Brulle. Da qui Akkila Khan continuò a muovere guerra per altri tre anni agli Ethengariani, i quali tuttavia resistetterò con valore finché il capo umanoide non spirò.

 

La nascita dei khanati:

Nel 1688 PI, vincitore, Baka fu proclamato Gran Khan delle tribù ethengariane e signore di tutto l’Ethengar. Egli divise le terre delle steppe in territori, ognuno dei quali fu assegnato ad una tribù, e rinforzò i fondamenti della vita nomade degli Ethengariani. I Dunhariani, soprattutto a causa dello scarso apporto da essi dato alla ribellione (essendo sedentari sarebbero stati il bersaglio preferito delle rappresaglie umanoidi), vennero disprezzati ancor più.

La rivalità fra i capi umani tuttavia serpeggiava violentemente nelle steppe, tanto che nel 1681 PI Baka venne avvelenato. I khan delle tribù ethengariane diedero inizio ad una lunga e violenta Guerra di Successione (1681-60 PI), in seguito alla quale gli Ethengariani si divisero in centinaia di tribù e clan differenti. La guerra infatti terminò senza che si riuscisse a trovare un successore di Baka. Nei secoli seguenti, fino ad oggi, gli Ethengariani sono rimasti un popolo diviso, temporaneamente unificato sotto gli auspici di qualche capo carismatico e militarmente inarrestabile. La loro storia dopo Baka Khan è scandita soltanto dall’avvento di qualche Gran Khan o da guerre contro i loro vicini.

Il primo, dopo Baka, fu Chibai Khan (1485-50 PI), che divenne signore incontrastato delle steppe; i suoi successori non riuscirono a tenere insieme le tribù, ed alla sua morte scoppiò una nuova Guerra di Successione che frammentò ulteriormente le steppe.

 

Lotte e migrazioni:

Verso il 1000 PI, la sovrappopolazione delle Terre Brulle, ormai diventate il fulcro degli stanziamenti umanoidi nel Mondo Conosciuto, causò una serie di migrazioni umanoidi verso l’esterno che costrinsero i popoli vicini a mettersi sulla difensiva. Sebbene la Casa di Roccia dovette subire il grosso di queste scorrerie, l’Ethengar, essendo vicino ad essa, fu parimenti duramente colpito; la cosa peggiore fu che numerose orde di umanoidi, sconfitte dai nani, si riversavano nelle steppe, dove spesso avevano buon gioco contro gli Ethengariani.

Non furono solo gli umanoidi a penetrare nelle steppe in questo periodo. Numerosi gruppi di Durran (discendenti degli Antaliani stanziati nelle Terre del Nord) e di Vatli (discendenti dei Vantaliani che abitavano quelle stesse regioni) furono spinte a nord dalla conquista nithiana della loro patria. Effettuando la difficile traversata del Trollheim, giunsero nell’Ethengar. I Vatli, fuggendo da ulteriori guerre e scontri, preferirono valicare i Passonanico e dirigersi verso sud; i Durran, invece, si allearono prontamente coi Dunhariani, combattendo sia contro gli Ethengariani che contro le innumerevoli bande umanoidi che affliggevano le steppe. A lungo andare, le tre etnie umane si allearono insieme per respingere gli invasori, ed entro due secoli ripresero il controllo quasi totale del territorio (sebbene le scorrerie umanoidi si sarebbero perpetuate per altri trecento anni).

Lo scioglimento dei ghiacci nelle Terre Alte (800 PI) aprì quella regione alla possibile colonizzazione degli Ethengariani; tuttavia, trattandosi di territori montani, freddi, inadatti al pascolo ed alla vita nomade, le Terre Alte videro soltanto l’arrivo, di quando in quando, di scarse bande di esuli, rinnegati o di piccoli clan sconfitti e cacciati dalle steppe.

Nel 782 PI un nuovo Gran Khan, Kaiharu, ascese al dominio delle steppe; egli diede inizio ad una serie di violenti attacchi diretti contro gli umanoidi delle steppe e delle Terre Brulle, contro gli Heldannesi ed i popoli delle Terre del Nord, e soprattutto contro i Dunhariani ed i Durran che abitavano il sud delle steppe. Questi, di fronte alla minaccia diattacchi portati dalle tribù ethengariane riunite, preferirono emigrare piuttosto che fronteggiare il nemico (780 PI), e si diressero a sud, seguendo l’itinerario effettuato dai Vatli secoli prima (essi sarebbero divenuti gli antenati dei Darokiniani). Con la partenza di questi popoli, l’unica etnia umana a popolare le steppe restò quella ethengariana.

Nel IV sec. PI vi fu una recrudescenza degli attacchi umanoidi sugli Ethengariani. Nuovamente divisi e indeboliti dall’assenza di un Gran Khan, nel corso di alcuni decenni gli Ethengariani persero il controllo di buona parte delle steppe – sottomessi in molti casi da tribù umanoidi o scacciati verso i margini della regione. Fortunatamente, anche le tribù umanoidi erano divise e, attorno al I sec. PI, grazie anche agli sforzi dei Darokiniani nel sud che drenarono risorse militari agli umanoidi, gli Ethengariani respinsero gradualmente gli invasori nelle Terre Brulle, recuperando il dominio delle steppe.

 

Dall’esilio dei Makistani alle guerre contro i Flaem:

L’ascesa di Yestai Khan, nuovo Gran Khan delle steppe (91-109 DI) fu all’origine dell’esilio dei clan makistani verso sud. I clan di questa tribù, infatti, erano stanziati nella regione meridionale delle steppe; fra le tribù ethengariane, i Makistani erano stati i meno ostili ai Durran ed ai Dunhariani, ed i più lesti ad allearsi con loro contro gli umanoidi. Inoltre, essi avevano appreso dai loro vicini alcune tecniche agricole, che avevano iniziato ad usare per coltivare le regioni collinari nei pressi delle loro terre e gli scarsi tratti delle steppe che permettevano l’agricoltura; dopo secoli, essi erano passati ad uno stile di vita semi-nomade, abbandonando parecchie delle tradizioni guerriere ethengariane. Per questorisultarono presto invisi al resto delle tribù e divennero il primo bersaglio di Yestai Khan, un dominatore autocratico deciso ad eliminare ogni dissenso fra le tribù. I Makistani furono presto sconfitti e cacciati sulle montagne (100 PI); col permesso dei nani della Casa di Roccia, essi oltrepassarono le valli fra le Makkres e gli Altan Tepes e si sarebbero insediati nella valle dell’Ust-Urt in Alasiya.

I secoli seguenti furono relativamente tranquilli per le steppe, che non mutarono stile di vita nonostante lo sviluppo delle nazioni circostanti. Le prime turbolenze si ebbero con l’arrivo dei Flaem nelle Terre Alte; la loro fondazione di un reame basato sulla magia e in cui la fede nel divino era bandita urtava la profonda spiritualità degli Ethengariani, che presto li considerarono blasfemi ed acerrimi nemici. I primi scontri importanti si ebbero nel VI sec. DI, quando un’alleanza di alcuni khan delle steppe tentò di invadere e conquistare le Terre Alte, ma venne respinta (585 DI). Il tentativo venne rinnovato da un nuovo Gran Khan, Ghazan (643-61 DI), il quale organizzò una campagna in grande stile contro i Flaem, ma venne infine sconfitto nella battaglia del Passo Cornoteschio (645 DI). Alla morte di Ghazan furono gli stessi Flaem a tentare un’invasione delle steppe, ma vennero a loro volta massacrati dalle orde del figlio di Ghazan (662 DI), la morte del quale tuttavia sventò ogni possibile ulteriore minaccia per i Flaem.

Durante la Guerra dei Quarant’Anni nelle Terre Alte (788-828 DI) alcuni clan ethengariani emigrarono in quella regione per servire come mercenari, e vi si insediarono a guerra terminata. Uno di questi fu il clan di Singhabad, cui appartiene l’attuale famiglia dei Virayana, che si stanziò nelle terre del Krondahar.

 

L’ascesa dei khan dei Murkit:

Il X sec. DI vide l’ascesa di ben tre Gran Khan, due dei quali appartenenti alla tribù dei Murkit. I Murkit erano infatti la tribù che dominava le terre centrali delle steppe, più floride e piene di corsi d’acqua; pertanto, divennero col tempo la tribù più numerosa, e dotata di mandrie più vaste. Il primo Gran Khan, Toktai Khan (911-26 DI), concentrò i suoi sforzi militari contro gli allodi heldannesi situati a nord delle steppe. Per due volte le orde ethengariane assediarono la città di Hayavik e vennero respinte (914 e 919 DI); il terzo assalto portò alla distruzione completa della città (926 DI) ed al massacro dei suoi abitanti. Ancora oggi la storia di Hayavik viene presa ad esempio per illustrare la barbarie degli Ethengariani. La morte di Toktai durante l’espugnazione della città causò tuttavia il ritiro delle orde nelle steppe e salvò gli Heldannesi da sicura conquista.

Il secondo Gran Khan ad ergersi a signore delle steppe fu Krugar Khan, appartenente alla tribù dei Kaerut; valente guerriero, divenuto khan dei Kaerut, egli riuscì nel giro di pochi anni (954-960 DI) a vincere le altre tribù in una serie di scontri in cui il suo valore personale determinò di frequente la vittoria della sua orda. La sua forza in battaglia divenne leggendaria fra i Kaerut, che lo onorarono col titolo di “Padre dei Clan”, e poi fra gli Ethengariani tutti. In procinto di dare inizio ad una grande epoca di conquista delle terre circostanti, Krugar Khan incontrò improvvisamente ed inaspettatamente la morte nel 960 DI ad opera di forze oscure – tutti i sospetti ricaddero su spie glantriane. La sua morte sciolse nuovamente la sempre fragile unione dei khan.

Il terzo signore delle steppe innalzatosi pochi anni or sono è Moglai Khan, pronipote di Toktai. Brillante capo militare, Moglai, divenuto khan dei Murkit (984 DI) è riuscito ad ingrandire la sua tribù a spese delle tribù vicine, spesso con mezzi decisamente brutali: come nel caso dei Maghur, sconfitti a Maghurtai (986 DI), i maschi dei quali vennero passati tutti a fil di spada; o come in quello degli Hajik, sconfitti ad Hajiktai (986 DI) e completamente sterminati. Negli anni seguenti a questi eventi (987-90 DI) anche le altre tribù assunsero una coesione maggiore, mentre i vari clan si univano ai loro khan tradizionali per difendersi dall’espansionismo dei Murkit.

Moglai seppe anche procurarsi alleati: nel 991 DI egli acconsentì ad aiutare i Bortak contro i Kiyat, i quali, sconfitti a Kiyatida (991 DI), si sottomisero a loro volta a Moglai. Nel 994 DI furono gli Uighur a chiedere invece l’aiuto di Moglai contro i Cavalieri Heldannici, decisi ad inviare coloni nelle steppe, i quali vennero massacrati in una serie di scontri al confine con le steppe, culminati ad Heldanntai (994 DI). Nel 996 DI i Taijit attaccarono gli Yakka, ma vennero sconfitti a Tajitida; Moglai acconsentì ad aiutare i Taijit contro i loro rivali in cambio della loro sottomissione. Gli Yakka, temendo la sconfitta, si sottomisero anch’essi a Moglai.

L’esempio degli Yakka fu presto seguito dalle altre tribù dell’Ethengar e Moglai ascese così a Gran Khan degli Ethengariani. Negli anni seguenti, egli ordinò la costituzione del Keshak (la sua guardia del corpo) e cercò di dare un volto più moderno all’Ethengar, permettendo il passaggio e la visita alla sua corte dei mercanti stranieri.

Moglai continuò e portò a termine anche la guerra iniziata col massacro dei coloni heldannici nel 994 DI; i Cavalieri Heldannici non si rassegnarono alla sconfitta e continuarono ad inviare missionari, coloni e veri e propri contingenti militari nelle steppe, nella speranza di impadronirsi delle regioni settentrionali di esse. In un’ultima battaglia avvenuta nel 998 DI nei pressi di Hayavik, Moglai stesso sconfisse i Cavalieri Heldannici. Nonostante i suoi successi e l’esortazione degli altri khan, il Gran Khan non vollespingersi alla conquista dei Territori Heldannici: egli temeva un’alleanza dei paesi confinanti contro di lui, ed inoltre il suo dominio sugli Ethengariani era ancora troppo recente per poter sopravvivere indenne a qualche eventuale rovescio militare. Moglai perciò ha preferito fare la pace con i Cavalieri Heldannici, sebbene il confine settentrionale sia rimasto da allora terra di scontri e scorrerie fra le due nazioni.

Oggi, le steppe sembrano avviarsi verso l’età moderna, dopo millenni di vita nomade. La corte di Moglai ha assunto l’aspetto di una specie di capitale mobile, e la costruzione di vie commerciali attraverso le steppe ha favorito i contatti degli Ethengariani con l’esterno. Moglai non fa mistero dei suoi sogni di conquista: egli spera di divenire il dominatore del Mondo Conosciuto, annientare gli umanoidi e soprattutto i Glantriani con l’aiuto dei nani della Casa di Roccia, suoi alleati. Per ora, tuttavia, desidera più di ogni altra cosa rafforzare e consolidare il proprio dominio sulle tribù, osservando soddisfatto come la sua presenza a capo degli Ethengariani venga percepita dalla maggior parte delle nazioni del Mondo Conosciuto (soprattutto dai Darokiniani) come un fattore stabilizzante.

 

Distribuzione della popolazione

La popolazione ethengariana è attualmente divisa in otto tribù, ognuna delle quali occupa tradizionalmente una parte delle steppe. Le tribù sono normalmente divisi in una moltitudine di clan (in genere 50-200 circa), che errano per il territorio tribale e riconoscono l’autorità del proprio khan; i vari khan, a loro volta, si inchinano di fronte al potere assoluto del Gran Khan. Ciascun clan invia guerrieri per formare l’orda della propria tribù, ed i singoli khan a loro volta inviano i loro guerrieri ad arruolarsi nel Keshak del Gran Khan. Qui sotto sono indicate la superficie, la popolazione e la densità degli otto territori tribali (il conteggio fa riferimento alla sola popolazione umana di ethia ethengariana):

·       Bortak: superficie 22.765 kmq; 19.800 ab.; densità 0,9 ab./kmq.

·       Kaerut: superficie 35.380 kmq; 44.230 ab.; densità 1,2 ab./kmq.

·       Kiyat: superficie 19.575 kmq; 24.690 ab.; densità 1,3 ab./kmq.

·       Murkit: superficie 41.905 kmq; 69.430 ab.; densità 1,7 ab./kmq.

·       Taijit: superficie 28.275 kmq; 36.000 ab.; densità 1,3 ab./kmq.

·       Uighur: superficie 14.500 kmq; 14.660 ab; densità 1 ab./kmq.

·       Yakka: superficie 22.040 kmq; 23.140 ab.; densità 1,1 ab./kmq.

·       Yugatai: superficie 17.400 kmq; 25.200 ab.; densità 1,5 ab./kmq.

A questi territori va aggiunta la Terra della Sabbia Nera (6.380 kmq), un territorio maledetto e devastato, dove si annidano malvagità innominabili quali spiriti maigni e non-morti.

Buona parte del territorio è composta da una steppa erbosa e semi-arida, ottima per far pascolare le bestie ma pessima per l’agricoltura. Alcune regioni, soprattutto quelleattraversate dai corsi d’acqua, offrono pascoli più rigogliosi, ed il controllo di queste zone è ambitissimo da ciascuna tribù. Altri tratti di terra sono invece estremamente sterili, e non riescono a sostentare efficacemente nemmeno gli animali.

La stragrande maggioranza della popolazione ethengariana conduce uno stile di vita nomade, e non vi sono insediamenti di alcun tipo nelle steppe. Ciascun clan (ognuno dei quali può contare da una decina a qualche centinaio di membri) si sposta di continuo all’interno del territorio tribale, portandosi dietro mandrie di yak, pecore, maiali e, soprattutto, cavalli, dei quali l’Ethengar è popolatissimo (ve ne sono circa sette per ogni abitante); da questi armenti gli Ethengariani ricavano la maggior parte del loro sostentamento. In determinati periodi dell’anno, i vari clan si radunano attorno all’accampamento del khan, dove intrattengono relazioni con gli altri clan e le altre tribù.

·       Umani: La maggior parte della popolazione dell’Ethengar è umana (257.140 ab.), e di stirpe ethengariana (97,3%); tutti costoro conducono vita nomade nelle steppe. L’atteggiamento tradizionalmente ostile degli Ethengariani verso gli stranieri e la mancanza di infrastrutture civili non hanno favorito l’immigrazione dall’estero.

Tuttavia, la politica apparentemente aperta e modernizzatrice di Moglai Khan ha fatto sì che artigiani, esperti, tecnici e mercanti visitassero e trovassero lavoro alla corte del Gran Khan o al suo servizio; in pratica, una piccola parte della popolazione umana (0,2%) è costituita di fatto da questa categoria di immigrati (perlopiù provenienti dal Darokin, dai Territori Heldannici, dalle Terre del Nord e dalla Casa di Roccia), compresa qualche spia glantriana.

Fra gli Ethengariani non si usa ridurre in schiavitù o sottomettere i guerrieri, e tradizionalmente le tribù non fanno mai prigionieri i membri della propria etnia. Questo non significa che le orde ethengariane non prendano prigionieri stranieri. Benché rari (è necessario sfamarli, e la vita nelle steppe non sempre lo permette), questi individui esistono nelle steppe (2,5%); si tratta di uomini adulti considerati inabili al combattimento (artigiani, intellettuali, abitanti delle città, ecc.), oppure di donne o bambini (la maggior parte di essi è di etnia normanna o heldannese, ma ve ne sono anche alcuni di provenienza glantriana o darokiniana). Se ritenuti in grado di non nuocere, talvolta vengono fatti prigionieri anche membri delle razze umanoidi.

·       Goblin: Un tempo una razza numerosa e potente delle steppe, adesso i goblin sono ridotti all’unica tribù dei Gostai (1.710 ab.), abili cavalieri di lupi e tutti appartenenti alla specie Goblinus Orientalis; abitano le terre fra gli Yugatai ed i Kaerut, contro i quali lottano ormai per la sopravvivenza.

·       Orchi: Due tribù di orchi (1.710 ab.) abitano l’Ethengar: gli Sliktor (570 ab.) e i Tangut (1.140 ab.), entrambe tribù di orchi gialli della specie Orcus Canis Oriensis. Gli Sliktor sono cavalieri di cinghiali giganti e vivono a nord della Terra della Sabbia Nera, stretti fra i Bortak, gli Uighur e gli esseri malvagi della Terra della Sabbia Nera. I Tangut abitano in una serie di caverne sotterranee che si estendono nelle steppe orientali, ed intrattengono contatti con Moghul Khan di Orkia Gialla; la loro tribù include anche 110 troll.

·       Hobgoblin: L’unica tribù di hobgoblin che abita le steppe è quella degli Hooplak (860 ab.), che includono anche gli ogre indicati più sotto. Essi appartengono tutti Goblinus Grandis. Un tempo erano dominatori di vaste zone delle steppe, ma progressivamente gli umani hanno avuto la meglio, spingendoli verso le colline della Casa di Roccia. Oggi abitano i confini meridionali delle terre dei Kiyat, che li spingono di proposito verso la Casa di Roccia, dove i nani li combattono strenuamente. Gli Hooplak, per difendersi, hanno forgiato un’alleanza con le tribù hobgoblin che vivono nel settentrione della Casa di Roccia.

·       Nani: Un piccolo numero di nani (700 ab.) abita nelle steppe. Grazie all’amicizia con la Casa di Roccia, Moglai può beneficiare infatti delle competenze di tecnici nani per manovrare le sue macchine da guerra e per addestrare i suoi uomini nel loro uso; inoltre molti artigiani nanici sono presenti alla corte del Gran Khan ed è noto che squadre di mercenari nanici talvolta aiutano gli Ethengariani nelle scorrerie al confine col Glantri, una nazione verso la quale i due popoli nutrono il medesimo odio.

·       Troll: Alcuni gruppi di troll (260 ab.) sono stanziati nel territorio delle steppe. Alcuni (150 ab.) abitano le colline del Trollheim che danno sul territorio dei Kiyat; altri (110 ab.) fanno invece parte della tribù orchesca dei Tangut. Appartengono tutti alla specie Monstrum Carnivorus Maximus.

·       Ogre: Gruppi di ogre, appartenenti alla specie Homo Monstrum Brutalis (140 ab.), fanno parte della tribù hobgoblin degli Hooplak.

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